La povertà è in aumento. Potrebbe essere questa la sintesi del nuovo Report statistico nazionale della Caritas. La situazione è difficile anche per i giovani, che soffrono particolarmente di problemi abitativi: se il “5,6 per cento della popolazione italiana vive in condizioni di grave deprivazione abitativa, il fenomeno – si legge nel rapporto – risulta particolarmente diffuso tra le famiglie in cui il principale percettore di reddito ha meno di 35 anni, passate dal 7,6 per cento nel 2019 al 12,1 nel 2024”. Le “categorie più colpite – continua il rapporto – sono estremamente eterogenee” come, per esempio, i “giovani adulti che non riescono a rendersi autonomi dalla famiglia”. All’origine di queste fragilità c’è anche il fenomeno, sempre più diffuso, dei working poor, ovvero di chi nonostante abbia un lavoro versi in stati di povertà. Tra le cause, secondo la Caritas, ci sono l’ampia diffusione di occupazioni a bassa remunerazione e bassa qualifica, soprattutto nel terziario, i mancati rinnovi contrattuali, la precarietà e la forte incidenza di lavori irregolari e di contratti non standard, soprattutto tra i giovani.
Richieste di aiuto aumentate del 62% in 10 anni
Al di là dell’aspetto giovanile, la povertà è in aumento un po’ in tutte le categorie. Le persone aiutate dalle Caritas diocesane – oltre tremila punti di ascolto dislocati in tutta Italia – sono aumentate del 62 per cento in dieci anni. E il 23,5 per cento di cittadini che chiede aiuto lo fa pur avendo un lavoro. Tra i 35-54enni, la percentuale dei working poor – di chi è povero pur avendo un’occupazione – supera il 30 per cento. Dietro le percentuali ci sono i numeri. Secondo la Caritas, sono oltre 5,6 milioni i poveri assoluti in Italia, circa un residente su dieci. L’età media delle persone sostenute è oggi di 47,8 anni, e cresce la presenza degli anziani se nel 2015 gli over 65 erano solo il 7,7%, oggi rappresentano il 14,3% (il 24,3% tra gli italiani).
Un residente su dieci in povertà assoluta
“Istat" – si legge nel report Caritas – rileva che quasi un residente su dieci vive in uno stato di povertà assoluta (il 9,7 per cento della popolazione). Oggi si contano complessivamente 5 milioni e 694 mila poveri assoluti, per un totale di 2 milioni e 217 mila famiglie, che non dispongono delle risorse necessarie per una vita dignitosa, impossibilitati cioè ad accedere a un paniere di beni e servizi essenziali, quali ad esempio alimentazione adeguata, abbigliamento, abitazione”.
Fragilità occupazionale
In generale, comunque, tra le richieste di aiuto prevale sempre la quota di chi vive una fragilità occupazionale, con il 47,9 per cento degli assistiti che è infatti senza lavoro. Ma c’è un tema che non può essere considerato secondario – quello dell’abitare – considerato che il 33 per cento, un assistito su tre, manifesta un disagio legato a questo tema e una su cinque viva una grave sclusione abitativa. I numeri a supporto delle debolezze emerse dal rapporto Caritas li dà l’Istat: il 5,6 per cento degli italiani vive in grave deprivazione abitativa e il 5,1 non riesce a gestire affitto e bollette.
"In gioco c'è la vita di chi resta ai margini"
“Il Report statistico – sottolinea il direttore di Caritas Italiana, don Marco Pagniello – ci consegna le storie di persone che ogni giorno incrociamo nei nostri servizi. I dati ci aiutano a capire, ma non bastano da soli. Ci chiedono di andare oltre una lettura superficiale, oltre l’analisi sociologica. In gioco c’è la vita di chi resta ai margini ed è spesso invisibile. Tra le pieghe di una realtà segnata da contraddizioni e fragilità, si fa spazio un appello alla comunità tutta. Scegliamo di stare sulle soglie, di abitarle, di prenderci cura, di favorire processi che non si fermino all’emergenza, ma aprano strade di cambiamento possibile. È questa la nostra responsabilità, ma anche la nostra speranza”.