Giovani
11 settembre, 2025Da quest’anno anche alle scuole superiori i telefonini andranno tenuti spenti e lontano dalla vista. Intanto gli studenti protestano (“Decisione ipocrita”) e i docenti si dividono (“Gli allievi vanno responsabilizzati”)
L’anno scolastico appena cominciato è senza cellulari anche per gli studenti delle scuole superiori. Il divieto (in vigore già dal 2024 per le classi delle elementari e delle medie), è stato esteso da una circolare del ministro Giuseppe Valditara e prevede l’obbligo di spegnimento e la rimozione dalla vista del dispositivo durante l’intero orario scolastico e non solo durante le lezioni.
Le sanzioni disciplinari e gli obiettivi del divieto
Le singole scuole dovranno garantire il rispetto delle prescrizioni, aggiornando i regolamenti d’istituto e prevedendo una serie di sanzioni che vanno dal richiamo al sequestro temporaneo del cellulare, fino alla sospensione dell’allievo recidivo. “L’obiettivo è quello di disintossicare gli studenti da strumenti che hanno evidenziato delle criticità”, ha detto Valditara, facendo riferimento alle numerose raccomandazioni dell’Oms che hanno evidenziato come l’uso smodato dello smartphone possa essere correlato a calo dell’attenzione, disturbi del sonno e drastica riduzione del rendimento scolastico.
Le eccezioni
Il cellulare, in via eccezionale, potrà essere utilizzato dagli alunni che hanno un Piano educativo individualizzato o un Piano didattico personalizzato e da studenti con disabilità o disturbi specifici dell’apprendimento. Una deroga è prevista anche nel caso in cui il dispositivo sia “strettamente funzionale” alle attività didattiche.
Le proteste degli studenti
Gli studenti però protestano. E nei giorni scorsi sono scesi in piazza per manifestare contro una decisione considerata “ipocrita e che ignora i problemi veri e radicati del sistema educativo”. Secondo i giovani che hanno partecipato a un sit-in davanti al ministero dell’Istruzione, “non è negando lo smartphone che si insegna, è rinnovando le risorse. Vogliamo soldi alla scuola e non alla guerra”.
Le soluzioni delle scuole
Anche tra il corpo docente le voci non sono univoche. Se gran parte degli insegnanti e dei dirigenti scolastici hanno accolto con favore il divieto, altri preferiscono mettere l’accento sul concetto di responsabilizzazione degli allievi. In alcuni istituti ci si è limitati a “informare” gli studenti sulla nuova normativa, invitandoli a rispettarla senza prevedere misure coercitive o sanzioni disciplinari. In altri si evita la consegna del dispositivo, ma se ne richiede lo spegnimento. Agli studenti così come ai docenti, perché “la regola deve valere per tutti”.
LEGGI ANCHE
L'E COMMUNITY
Entra nella nostra community Whatsapp
L'edicola
Nuovo ordine - Cosa c'è nel nuovo numero de L'Espresso
Il settimanale, da venerdì 12 settembre, è disponibile in edicola e in app