I 70 anni de L'Espresso
29 ottobre, 2025Dieci giorni dopo il sisma de L’Aquila, L’Espresso dedicò l’apertura del giornale a uno speciale sul terremoto
Dagli allarmi inascoltati alla scossa che distrusse vite e palazzi: il 16 aprile 2009 L’Espresso raccontò la tragedia che aveva sconvolto l’Abruzzo e l’Italia appena dieci giorni prima: il terremoto de L’Aquila. Fabrizio Gatti, in particolare, firmò un reportage chiedendosi, prima di tutto, perché edifici moderni erano collassati, sbriciolandosi. Considerando le condizioni del cemento danneggiato già dallo sciame sismico precedente, cioè, si sarebbe potuto lanciare un allarme tempestivo, ma invece il disastro annunciato fu ignorato. Nonostante la previsione dei danni di un eventuale terremoto, quindi, gli abitanti della città e di tutta la provincia avevano creduto alle rassicurazioni degli esperti della commissione Grandi rischi, riprese dal capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, dal governo e dalle autorità locali, scriveva Gatti. «Nessuno immaginava che perfino le costruzioni più moderne di L'Aquila fossero trappole». Dopo il dolore e la paura, inoltre, restava la preoccupazione per la vita dopo il sisma, perché lo stato di emergenza, di fatto, azzerava o stravolgeva la vita di migliaia di persone, che L’Espresso iniziò a raccontare recandosi sul posto.
Abbiamo raccolto una selezione delle copertine più iconiche, suddivise per decennio. Scorretele, sarà come passeggiare nel tempo. E votate quelle che, secondo voi, sono le migliori. Ogni mese, sbloccheremo un nuovo decennio, fino ad arrivare ai giorni nostri. Le copertine più apprezzate diventeranno le protagoniste di una mostra dedicata ai 70 anni de L'Espresso.
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