La militanza de L’Espresso per una legge sul divorzio in Italia era già ben nota nel 1964 e proseguiva con la copertina del 9 febbraio, dal titolo “L’amore di contrabbando”. Dopo aver più volte ribadito che «sul divorzio non si deve tacere», il giornale continuava a riportare le storie, i dati e le motivazioni dell’amore fuori legge, in attesa che una trasformazione formale del Paese corrispondesse a quella reale. La rubrica di attualità “Il momento” commentava l’entusiasta editoriale di Palmiro Togliatti sulle pagine di Rinascita, dopo il suo viaggio in Jugoslavia. Sottolineava in particolare la diversa prospettiva del partito comunista italiano sull’operato del maresciallo Tito, evidenziando anche un principio di contraddittorietà ideologica di Togliatti stesso, a sedici anni di distanza dalla rottura fra Stalin e Tito. Seguendo poi il modello della prima pagina di quegli anni, la copertina era completata dai rimandi agli articoli interni: spesso di uno sport, uno di spettacolo e uno sulle inchieste collaterali che L’Espresso portava avanti ogni settimana sulle istituzioni del Paese. In questo caso si trattava di un articolo di Carlo Gregoretti sulle Olimpiadi invernali di Innsbruck e i trionfi degli atleti scandinavi; un’indagine su alcune irregolarità di pagamento negli impieghi pubblici e infine la grande protesta di Domenico Modugno a Sanremo, dopo la vittoria di Gigliola Cinquetti, raccontata da Sandro Viola.
Abbiamo raccolto una selezione delle copertine più iconiche, suddivise per decennio. Scorretele, sarà come passeggiare nel tempo. E votate quelle che, secondo voi, sono le migliori. Ogni mese, sbloccheremo un nuovo decennio, fino ad arrivare ai giorni nostri. Le copertine più apprezzate diventeranno le protagoniste di una mostra dedicata ai 70 anni de L'Espresso.
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