Le parole del governatore della Banca d’Italia Guido Carli analizzate da L’Espresso, in dialogo con alcuni dei maggiori economisti degli anni Sessanta

L’Italia dopo la crisi della lira

Dopo il boom economico del dopoguerra l’Italia aveva vissuto una forte crisi della lira che nel 1964 aveva costretto il governatore della Banca d’Italia Guido Carli a usare circa 200 milioni di dollari di riserve per non svalutare la moneta. In seguito fu sempre Carli a recarsi negli Stati Uniti per ottenere nuovi finanziamenti pari a un miliardo di dollari e il suo viaggio fu sufficiente a far rallentare la speculazione nei mercati. Il 1965 fu infatti un anno di crescita per l’Italia ma Carli stesso, nella relazione annuale della Banca d’Italia del 31 maggio ‘65 affermò che la crisi italiana non poteva essere affrontata con provvedimenti di credito e soccorso alle singole e piccole imprese. Non era così infatti che si costituiva l’equilibrio tra costi e ricavi o dell’occupazione in generale. Nella copertina del successivo 6 giugno 1965 L’Espresso analizzava perciò le sue parole, attraverso un confronto fra esperti in materia economica. Inoltre sul piano della finanza, uno strillo sopra la testata annunciava anche l’approfondimento sullo scandalo del tabacco messicano, che riguardava il ministro Giuseppe Trabucchi e il direttore generale dei Monopoli di Stato, Pietro Cova.

 

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