La Lady di Hollywood. Più l'ultimo James Bond. E Il regista della 'Caduta'. Nel remake di un classico della fantascienza
Lui è l'ultimo 007, lei l'ultima vera diva, la storia è quella di un film mitico: chi è riuscito a mettere insieme Daniel Craig e Nicole Kidman nel remake di 'L'invasione degli ultracorpi' sapeva di andare sul sicuro. Craig ha appena vinto una sfida impossibile: pur essendo un attore fin troppo intenso per la parte, come aveva dimostrato in 'Munich' e in 'L'amore fatale', ha dato vita a un James Bond credibile, ed è anche riuscito a calare il suo corpo muscoloso negli smoking d'ordinanza in modo così convincente da farsi eleggere il più elegante del mondo dello spettacolo dal magazine inglese 'Esquire'.
La Kidman in compenso ha appena ricevuto la massima onoreficenza australiana, un titolo che consacra il suo status di lady del cinema: la velista rossa di 'Calma piatta', il thriller che l'ha lanciata, la moglie sexy di 'Eyes Wide Shut', il capolavoro che l'ha consacrata, è oggi la quarantenne che ogni regista sogna in un suo film, la prima scelta per ogni ruolo anche lontanamente adatto a lei. Se gli attori non bastassero, a fare di 'L'invasione' uno dei film più attesi dell'estate c'è il regista, il tedesco Oliver Hirschbiegel, regista rivelazione di 'La caduta', il film sugli ultimi giorni di Hitler che ha mancato di un soffio l'Oscar per il miglior film straniero.
'The Invasion' è il terzo remake ufficiale dell''Invasione degli Ultracorpi', il celebre e celebrato classico firmato da Don Siegel nel 1956. Lì la trama scavava nelle paure causate dalla guerra fredda: tanto che gli ultracorpi inebetiti sono stati visti come una metafora antimaccartista o anticomunista, a seconda delle chiavi di lettura. La versione 2007 invece mette in filigrana un j'accuse contro la guerra al terrore dell'amministrazione Bush, ma allude anche alla enorme battaglia di interessi che si muovono intorno alla ventilata epidemia di influenza aviaria.
È notizia recente, però, che il sofisticato montaggio presentato da Hirschbiegel non ha incontrato i favori del produttore veterano Joel Silver ('Arma Letale', 'Matrix') e dei vertici della Warner Bros che, complici alcuni disastrosi test-screening, hanno deciso di far aumentare la quantità d'azione della pellicola, affidando 10 milioni di dollari ai fratelli Wachowski, attualmente impegnati nella pre-produzione di 'Speed Racer'. Chissà se si deve a questa iniezione di scene d'azione l'incidente che in gennaio ha visto coinvolta la Kidman mentre era al volante di una Jaguar in corsa per le strade di Los Angeles.
Del resto è ovvio che, in un film che ha a disposizione due attori come Kidman e Craig, la parte sentimentale sia importante. E infatti, anche se 'The Invasion' si apre con lo schianto dello Shuttle che porta sulla Terra dei misteriosi granchietti e sulle immagini horror del contagio della prima vittima, il dottor Kaufman, la storia si sposta appena possibile su Nicole. Bella, bionda, elegantissima, la Kidman è la psichiatra Carol Bennell, madre affettuosa di un bambino tormentato da attacchi di timore notturno che vengono tenuti a bada solo dal Diazepam, e tenera fidanzata di Ben Driscoll (Daniel Craig), giocoso e aitante medico di un pronto soccorso.
È Halloween: al ritorno dai festeggiamenti il piccolo Oliver trova nel sacchetto dei dolciumi un granchio dal corpo gommoso. Carol si allarma, porta il granchio a Ben che chiede aiuto a un collega biologo. Intanto l'epidemia si allarga a macchia d'olio e le città iniziano a riempirsi di zombie. I granchi ultracorpi hanno scelto bene la prima vittima: il dottor Kaufman approfitta di una conferenza stampa sulla campagna di vaccinazione contro l'influenza per infettare con il virus il caffè offerto ai partecipanti. Ma Kaufman non è solo uno dei responsabili del Centro di controllo malattie: è anche l'ex marito di Carol che quella sera, molto a malincuore, gli affida Oliver per uscire con Ben.
Mentre l'epidemia avanza, dando l'occasione per scene horror e per affreschi di terrore di massa, le analisi rivelano che il granchio misterioso nasconde un virus legato a sostanze prodotte durante il sonno non Rem. Ma il virus ha un punto debole: le onde sonore ad alta frequenza. Basta una tv a tutto volume a renderlo inoffensivo. Intanto gli eventi precipitano: Oliver è svanito, Kaufman è diventato uno zombie e Carol riesce a sfuggire rocambolescamente a una folla di replicanti. Mentre un gruppetto di 'buoni' chiede aiuto in Canada, Ben e Carol cercano una via di salvezza. La situazione sembra disperata.
C'è solo una buona notizia: Carol ritrova Oliver ancora cosciente grazie all'azione del Diazepam che ostacola il sonno non Rem. Mentre i sani vengono rinchiusi in un grande parco e i bozzoli dei malati, raccolti in una grande chiesa, sono neutralizzati da squilli di tromba, Nicole si avvia faticosamente verso un lieto fine che però riguarda solo uno dei maschi che le stanno a cuore.