Contare le calorie fa ingrassare. A tavola bisogna godere. Colloquio con Michelle May

Tutti coloro che hanno fatto la dieta sanno che, prima o poi, riprenderanno peso. E oggi una nutrita schiera di nutrizionisti suggerisce che è inutile e dannoso contare le calorie, pesare i cibi, eliminare i grassi o quanto altro. Capofila è Michelle May, psicologa e nutrizionista alla University of Arizona College of Medicine, già autrice del bestseller del 'New York Times' 'Am I hungry?', che alla contabilità di grassi e zuccheri preferisce capire come ci sente mangiando. E lo fa con un nuovo manuale 'Eat what you love, Love what you eat'. L'abbiamo intervistata.

Dottoressa May, cosa suggerisce?
"Per ritrovare il peso forma è necessario cominciare ad alimentarsi in modo cosciente imparando ad assaporare i gusti dei cibi, scegliere l'ambiente in cui si consuma il pasto e ascoltare gli avvisi del proprio corpo prima che lo stomaco sia troppo pieno. Il mio libro insegna ad ascoltare i segnali di fame e sazietà per imparare a riconoscere quando si sta mangiando per altre ragioni".

Può farci alcuni esempi?
"Molte persone mangiano oltremisura soprattutto in presenza di alcuni fattori ambientali, dall'orario in cui si consuma il pasto al luogo dove si mangia, come per esempio al ristorante o davanti allo schermo del computer. E ancora alcuni mangiano troppo nel weekend, in vacanza o in altre occasioni sociali; o esagerano a causa di altri stimoli dovuti allo stress, alla noia o alla solitudine. Le diete tendono a confondere perché puntano su 'che cosa' si mangia senza approfondire le relazioni che ognuno di noi ha con il cibo. Il segreto per dimagrire e non riprendere i chili persi è capire 'perché' si mangia e come ci si sente quando si mangia".

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