La signorina viene cosparsa di mangime. E' seminuda e sdraiata. Sulla sua pelle Paolo Bonolis sparge vermi e larve, che l'inquadratura mostra mentre si muovono. L'ultimo ad arrivarle addosso è un piccolo serpente. La ragazza diventa così una rappresentazione di un corpo morto, cioè di quello che accadrà dentro al suo cadavere una volta che sarà tale. Molte artiste visive, nell'ambito della body art, hanno messo in scena simili rappresentazioni: farsi tavola per cibare degli altri - uomini o vermi non importa - sacrificarsi per mostrare l'ineluttabilità della morte. E' già successo con performance di Meret Oppenheim, Marina Abramovic e Lygya Clark.
Di fronte a quelle manifestazioni, se proposte come arte, il pubblico di solito si scandalizza. Di fronte a qualcosa di molto peggiore, perché questa rappresentazione televisiva non ha avuto niente di metaforico e tutto è stato rigorosamente vero, il pubblico evidentemente si è divertito. La scena infatti è stata inserita sabato sera, durante il programma 'Ciao Darwin', nell'ambito di una compilation Bonolis in cui, tra un qualsivoglia e un quantaltro, il conduttore più amato dai congiuntivi ha incollato tra loro ragazze sexy, maschi sfigati, machos, corpi variamente sinuosi. Tutto viene digerito anzi apprezzato, ed è evidente che i vermi siamo noi. Perché Bonolis propone, ma è il pubblico che dispone.