Secondo il 'World Ultra Wealth Report' è salito del 7 per cento il numero di chi ha una disponibilità superiore a 30 milioni di dollari. Ecco chi sono e dove vivono i nuovi 'billionaire'
Il mondo del lusso - in mostra ?in queste settimane nelle fashion week ?di Milano, Parigi, Londra e New York - guarda ovviamente ai ricchi del pianeta, ed è grazie a loro che prospera. ?A descriverli è, ogni anno, ?il “
World Ultra Wealth Report”, pubblicato da UBS e Wealth-X: ?un’analisi che ne studia il livello ?di ricchezza per regione, paese ?e genere.
Per la precisione, descrive ?i più ricchi tra i ricchi, coloro che ?si pongono al top della popolazione globale Ultra High Net Worth: persone che hanno disponibilità superiori ai 30 milioni di dollari.L’edizione 2014 è appena stata ?resa nota, e rivela dati interessanti: secondo il “Wealth-X and UBS Billionaire Census 2014”, infatti, il numero globale di “billionaire” è salito del 7 per cento rispetto al 2013: oggi sono arrivati al numero record di 2.325, cioè 155 in più rispetto all’anno prima. La loro ricchezza ?media è aumentata del 4,4 per cento, attestandosi a poco più di 3,1 miliardi ?di dollari (insieme, i 2.325 billionaire “valgono” 7.300 miliardi di dollari). ?I maschi sono oggi 2.039, le donne ?286 (il 12,3 per cento della ricchezza miliardaria globale).
Età media, 63 anni. La vecchia Europa resta leader ?mondiale quanto a popolazione ?UHNW (un terzo della popolazione miliardaria del mondo risiede in Europa), ?ma gli Stati Uniti restano il paese ?più ricco del mondo, mentre l’Asia ?è ormai responsabile per il 30 per ?cento dell’aumento netto della ?ricchezza dei “billionaire”.
Nello specifico, il numero di miliardari ?asiatici è cresciuto del 10 per cento quest’anno: 52 nuovi ingressi, ?di cui 33 cinesi. America Latina ?e Caraibi mostrano la crescita più significativa per numero di individui miliardari (37,8 per cento) ?nel 2014, mentre in Medio Oriente ?il numero cala dell’1,9 per cento ?e in Africa del 4,8. Infine, il 35 per ?cento dei miliardari del mondo ?(1 su 3 praticamente) sono concentrati in sole 20 città: sono individui “transnazionali”, più che da un paese all’altro si spostano da una di queste città all’altra