Il corteggiamento e l'errore di sintassi: una lunga storia d'amore. Che parte da Abatantuono e arriva a una pagina Facebook di culto

«Sei una racazza bellissima». «Un corpo da bazzire». Innumerevoli sono le perle dal già mitico gruppo Facebook «Scartare corteggiatori e potenziali amanti per gli errori grammaticali». Prima di Natale il gruppo è arrivato a 80 mila iscritti. Ha incominciato mostrando scritte sui muri e ora è arrivato agli screenshot degli scambi di sms e what’s app: «ai what app?» «no» «ai foto sexy?» «No. Ho qualche H, la vuoi?».

Il motto del gruppo è «Ha stato il T9», con cui evidentemente un disgraziato ha provato a giustificare ortografia e sintassi di messaggi precedenti.
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È un campo di studi di grande suggestione e incessante incanto. Nel corteggiamento si chiede il meglio da sé stessi. Come i grandi scrittori che provano a esprimere l’inesprimibile e a cogliere l’ineffabile, il corteggiatore (quasi sempre maschio) forza il suo linguaggio, cerca di mandarlo all’altezza del sentimento che prova o simula di provare e lì, fatalmente, inciampa: «La pellicola può immortalare un abbraccio, ma solo l’anima è capace di conservare l’emozione che si ha provato in quel momento». Se la ragazza, o «racazza», ha seguito con qualche profitto almeno la scuola dell’obbligo, strafalcioni e assurdità possono muoverla a derisione, che è la passione più nemica di ogni erotismo.

Parole, parole, parole... Egli pensa di corteggiare come si deve, secondo l’immortale modello televisivo di Alberto Lupo, ma finisce nei panni di Diego Abatantuono: «Profumi così tanto di vaniglia che potrei appenderti in macchina al posto dell’ambre magique».

Egli si dichiara in totale buona fede: «cerco la more»: more and more and more. È spesso una questione di apostrofi: se il bacio è un apostrofo rosa, e se l’apostrofe è l’appello accorato al destinatario, sugli e sulle apostrofi l’amante fa spesso confusione: «Ti amo, e l’osai». E prima di sussurrare un definito e rivelatorio «grazie desistere» avrà trovato il modo di rassicurare la sua fiamma d’amore: «Vorrei di starti vicino nel tuo camino».

Anagramma: Alberto Lupo = le parlo, tubo.