La casa del commiato mobile, una Maserati trasformata in carro funebre deluxe, i cofani ecofriendly biodegradabili e la diamantificazione delle ceneri. Questo e molto altro si è visto al Tanexpo di Bologna, l'esposizione dedicata all'arte funeraria e cimiteriale

La camera ardente arriva a rimorchio di un tir, sballonzolando un po'. Il camionista - “Bisogna pur mangiare” - la scarica davanti alla casa del morto: in un parcheggio, preferibilmente. O direttamente per strada, se il Comune ha autorizzato. In giardino, magari no. E' lunga poco più di un autobus, la “casa del commiato mobile”. Quattordici metri, per l'esattezza. Ed è l'ultima, eccentrica trovata di Bonomelli Angelo di anni 71 da Romano di Lombardia, nella Bergamasca. Che gli piacesse “farlo strano” - il suo lavoro, ovviamente – lo si era già capito quando, qualche tempo fa, aveva trasformato in carro funebre deluxe una Maserati full-optional. Ma quello era niente, in confronto. “Non sarà facile, mi piacciono le sfide”, dice Bonomelli. Protagonista assoluto a Tanexpo 2014, la “Fiera internazionale di arte funeraria e cimiteriale” che a Bologna ha richiamato quasi 20 mila visitatori offrendo chicche come i cofani ecofriendly biodegradabili e la diamantificazione delle ceneri.

Sì, avete capito bene: l'azienda svizzera dei grigioni Algordanza vende il Diamante della Memoria che “risponde all'esigenza di elaborazione del lutto” e che, si spera, costerà un po' meno di quelli tradizionali - pur essendo anche questo “per sempre”. Ma torniamo al nostro. Senza in realtà inventare nulla – all'estero, di camere ardenti su ruote già se ne vedono – Bonomelli ha coniugato all'italiana il business con la praticità: “E' difficile allestire in casa la sala del commiato, prima del funerale. Lo spazio, spesso, proprio non c'è. I parenti devono andare a dormire in albergo, i bambini si spaventano”.



E allora eccola qua, la camera ardente fully-equipped. Un banale prefabbricato, visto da fuori. Ma dentro... Il parquet in legno, la saletta per vestire il defunto, il salottino per i familiari, una zona di ricevimento dei visitatori e due bagni, uno per il personale e l'altro per gli ospiti. Più un cucinino, e qualche quadro religioso: così, per l'atmosfera. L'investimento per la “funeral home” è stato di 500 mila euro, ma Bonomelli conta di rientrarci piuttosto presto. Del resto, il business del caro estinto è secondo a pochi altri, e qui dopotutto - assicura il suo ufficio stampa – si tratta di “promuovere il made in Italy nel mondo, per la sua originalità e qualità costruttiva”.

Quanto a Tanexpo, che nell'ultima edizione ha organizzato un Death Caffé e distribuito la rivista “Oltre magazine”, allestendo un settore autofunebri che sembrava il Motorshow con tanto di modelle, non solo va alla grande ma si sta persino espandendo: qualche mese fa ha inaugurato a San Paolo del Brasile la prima fiera itinerante del made in Italy funerario-cimiteriale.