Uno studio condotto su quasi duemila teenager mostra che circa un terzo dei ragazzi tra i 15 e i 18 anni soffre di qualche tipo di disturbo ansioso-depressivo. Che si ripresenta in età adulta se non è stato curato. Per prevenire, è meglio affidarsi alla psicoterapia che ai farmaci

Molte persone con disturbi ansioso-depressivi riferiscono di aver avuto i primi sintomi prima dei 25 anni. Ma quanti sono gli adolescenti che ne soffrono e che continuano a star male da grandi? Un recente studio australiano, condotto su quasi 2000 teen ager, ha confermato che i disturbi ansioso-depressivi, di gravità tale da richiedere attenzione e cure, sono comuni tra i 15 ed i 18 anni. Ne soffre quasi un terzo dei ragazzi e più della metà delle ragazze.

La frequenza diminuisce poi dopo i 20 anni. Lo studio è unico nel suo genere, sia per la numerosità del campione, sia per la metodologia usata: i giovani che hanno preso parte alla ricerca sono stati controllati sei volte quando erano adolescenti e poi altre tre tra i 21 e i 29 anni. E gli studiosi hanno visto così che circa il 60 per cento degli adolescenti che avevano sofferto di ansia e depressione era stato poi vittima di un altro episodio tra i 21 e i 29 anni.
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Principale fattore di rischio per la ricaduta è la durata del primo episodio. Infatti più della metà dei ragazzi che erano stati male per meno di sei mesi non hanno più avuto disturbi. Un secondo elemento che aumenta il rischio di ricadute, specie nelle ragazze, è una storia di separazioni e divorzi dei genitori.

L’adolescenza è un’età caratterizzata da turbolenza emotiva e da una particolare vulnerabilità, che aumenta il rischio di soffrire di ansia e depressione. Sappiamo ora che è importante non solo favorire, a scopo preventivo, il benessere psicologico dei ragazzi, ma che lo è anche intervenire precocemente con cure appropriate che limitino la durata dei disturbi, qualora si manifestassero.

Soprattutto con la psicoterapia, perché l’uso degli psicofarmaci richiede cautela e va limitato ai casi più gravi. Di certo, poi, serve un collegamento tra servizi di salute mentale degli adulti e quelli per l’infanzia e l’adolescenza. Di questo discuteranno i più grandi esperti del mondo a dicembre a Venezia, nel corso di un incontro internazionale finanziato dalla Commissione Europea e organizzato da Giovanni de Girolamo, centro Oms di Ricerca sulla salute mentale, Università di Verona.