Il dibattito politico ha svuotato di significato la frase "Presidente di garanzia". Così come il termine "riforme". Perché tra tautologie e soggetti senza predicati, ormai viviamo in un periodo di narcosi semantica

Ci sono garanzie che non scadono mai. Per esempio, quelle che bisogna dare ?per essere buoni candidati al Quirinale: essere un “presidente di garanzia” pare ?il requisito predominante. Non c’è dubbio che l’espressione suoni bene; peccato che, in quanto a senso, non sia facile capire a cosa si riferisca.

“Garante” significa “difensore”: ?ma di cosa? Di tutti e di tutto? ?Questo è esattamente ciò che prevede ?la Costituzione, quindi reclamare un “presidente di garanzia” equivale a desiderare un “presidente che presieda”. La tautologia richiama alla mente il geniale proclama di Osvaldo Bagnoli, allenatore che portò il Verona allo scudetto e che in epoca di profondi dibattiti sulle tattiche di gioco spiegò a Gianni Mura, in milanese, i propri principi: «El tersin che fa el tersin; el mediàn che fa el mediàn». Quelli sono difensori, queste sono garanzie.

Invece, nel dibattito politico, “garanzia” ?è diventata una parola vuota, lo srotolarsi di quattro sillabe carezzevoli. Appare come ?un soggetto senza predicato: garanzia ?di cosa e di chi? Un conto sarebbe, ?per esempio, un presidente garante ?della Costituzione (come previsto dalla Costituzione stessa), un altro conto ?un presidente garante dell’“agibilità” ?dei politici condannati.

È lo stesso fenomeno di narcosi semantica che affligge altri termini, ?come per esempio “riforme”. Anche ?gli aspiranti terroristi di estrema destra avevano elaborato un progetto di riforme costituzionali e lo storico Piano di Rinascita di Licio Gelli era a suo modo ?un tentativo riformista. Con tali precedenti la prudenza consiglierebbe di non esaltare le “riforme” in quanto tali, ma di specificare sempre bene cosa ?si intenda riformare e come.

La ricetta è: si prende un termine generico e connotato positivamente, ?lo si priva di ogni ulteriore specificazione e lo si usa in espressioni succinte ?e d’effetto. Il risultato è garantito.

Anagramma: Giorgio Napolitano = o: garantii ogni Polo.