Il Global Positioning System ?(Gps) non funzionerebbe se ?non conoscessimo la relatività generale (e la relatività speciale). Un fatto da ricordare nel centenario della teoria esposta da Albert Einstein

Anche il Gps è “relativo”

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Il Global Positioning System ?(Gps) non funzionerebbe se ?non conoscessimo la relatività generale (e la relatività speciale). Con i suoi 26 satelliti posti in orbita a un’altezza di circa 20.000 chilometri, di cui almeno 4 sempre visibili da ogni punto, il Gps copre l’intera superficie della Terra ed è in grado di localizzare la posizione di un qualsiasi oggetto con grande precisione, grazie agli orologi atomici collocati su ciascuno dei satelliti.

Questa precisione può essere ottenuta, tuttavia, solo se si tiene conto di due effetti previsti dalla relatività generale, la velocità satelliti che orbitano nello spazio, la velocità con cui si propagano i segnali radio, i movimenti della Terra stessa. In particolare bisogna tener conto che gli orologi nello spazio “sentono” il campo gravitazionale terrestre in misura minore ?degli orologi posizionati sulla superficie del nostro pianeta.

Il che li porta a segnare un tempo diverso di 45,7 microsecondi ?al giorno. Se non si tiene conto di questo effetto, l’errore sul posizionamento del segnale ?da 30 centimetri passerebbe ?a 15 chilometri.

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