Al Teatro del Maggio, a Firenze, il più grande evento in Italia rivolto alle GenZ e Gen Alfa con talk e interventi generazionali di personaggi del mondo dello spettacolo e dello sport, di storici, artisti, divulgatori, imprenditori e content creator

Next Generation Fest 2025, Giani: "Il 2 giugno è la data perfetta per riaffermare il protagonismo dei giovani"

Al via la quarta edizione di Next Generation Fest, il più grande evento in Italia rivolto alle GenZ e Gen Alfa. Al Teatro del Maggio, a Firenze, migliaia di giovani partecipano a talk e dibattiti con personaggi del mondo dello spettacolo e dello sport, di storici, artisti, divulgatori, imprenditori e content creator. Qui il programma completo.

 

La giornata si è aperta alle 10:25 con l'introduzione delle giornaliste Veronica Maffei e Chiara Piotto, che moderano l'evento, e con una coreografia "digitale", ispirata ai colori della bandiera italiana, con la platea divisa in tre gruppi e gli schermi dei telefonini che si illuminano e colorano di rosso, bianco e verde. A seguire è stato il turno di Michele D’Andrea, socio fondatore dell’Accademia del Cerimoniale. Protocol Academy, che ha parlato dell’Inno di Mameli e della sua partitura musicale di natura teatrale. “Si può seguire l’inno seguendone i passaggi orchestrali composti da Michele Novaro in modo quasi cinematografico, il tono è maestoso e solenne, chiama e convince alla libertà. Nei passaggi musicali – ha aggiunto - si legge tensione, speranza e nella prima strofa c’è tutto lo spirito del nostro risorgimento”.

Poi è intervenuto il portavoce del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, oltre che ideatore del Next Generation Fest, Bernard Dika (lo abbiamo intervistato qui) che, dal palco, ha ricordato le sue origini albanesi: “I miei genitori, in fuga da una dittatura, hanno scelto l’Italia per un futuro migliore per me e mia sorella. L’Italia mi ha dato molto”. Quando è arrivato in Italia aveva un anno. Racconta come, fino a diciassette, a volte si assentava da scuola raccontando a professori e compagni una bugia. “Dicevo di andare ad una visita medica - ha confessato - invece mi mettevo in fila per rinnovare il permesso di soggiorno e continuare a studiare”. “Siamo qui per cambiare tutto”, ha aggiunto rivolgendosi ai tanti giovani in platea. “Un paese dove essere giovani non sia un problema ma una risorsa. Dove si possa lavorare senza essere sfruttati, crescere senza essere umiliati, sognare senza essere derisi”. “Cambiare il mondo – fa notare - non è un vezzo da adolescenti”, ma “è un’urgenza da esseri umani”.

 

Ospite della quarta edizione di Next Generation Fest anche Tina Montinaro, vedova  di Antonio Montinaro, agente della scorta di Giovanni Falcone morto nella strage di Capaci, il 23 maggio del 1992. Da oltre trent'anni Tina Montinaro ha dedicato la sua vita alla lotta contro la mafia e alla difesa dei valori di giustizia e legalità. Ha contribuito attivamente all’Associazione vittime di mafia. “Antonio  scelse a 24 anni di lavorare a Palermo consapevole dell’importanza di scortare un magistrato come Giovanni Falcone. Era un poliziotto determinato, motivato e orgoglioso. Palermo è cambiata e il sacrificio di Antonio è servito a molti a prendere coscienza. Oggi - ha spiegato - abbiamo bisogno dei giovani, della loro passione, del loro orgoglio di essere italiani. Non si deve pensare che la mafia sia cosa del passato: la criminalità si è evoluta e usa tecnologie e saperi. Ed è ai giovani che bisogna parlare e spiegare questo. Guardatevi intorno e cercate di capire cosa accade attorno a voi in ogni momento. Tutto ci riguarda e ci interessa personalmente. Ognuno deve fare la propria parte e mettersi in gioco”.

 

Eleonora Frescobaldi, presidente di “Corri la vita”: “Ho iniziato anni fa, occupandomi di bullismo, per aiutare mio figlio. Poi è arrivato l’impegno per la dislessia e poi il tumore al seno. Ai giovani dico di non smettere mai di sognare e soprattutto di trovare una passione per cui lottare”. “Da 23 anni ‘Corri la vita’ – ha ricordato Frescobaldi – si occupa di sostenere la lotta al tumore al seno. Offriamo borse di studio per giovani medici." “L’appuntamento con Corri la vita – ha concluso - è il 28 settembre, l’ultima domenica del mese. E’ un’occasione per aiutare tante donne nella lotta al tumore".

 

Al Next Generation Fest c'è anche Francesco Fontanelli, illusionista e campione europeo di magia: il mago della finale di “Italia’s got talent”, che nelle sue esibizioni fa un po’ il mago e un po’ il racconta-storie.  “Vivete in modo totale le vostre passioni” è il messaggio che ha lasciato ai giovani. L’altro insegnamento?  “Un trucco, un segreto e un modo per risolvere un problema c’è sempre: basta  a volte solo guardare le cose da una diversa prospettiva”. 

 

Poi è stato il turno del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, che ha iniziato il suo intervento parlando della Festa della Repubblica, che si celebra oggi 2 giugno: "“Il 2 giugno 1946 gli italiani sono tornati ad essere protagonisti. Quale migliore data dunque per festeggiare il Next Generation Fest e riaffermare con la festa della Repubblica il protagonismo delle generazioni Z e Alpha, che non sono solo il futuro ma il presente di questo mondo: giovani che si affermano con il loro talento, nello spettacolo, nella scienza, nella cultura e nel volontariato”. Il 2 giugno 1946 l’Italia, tra monarchia e Repubblica, scelse la Repubblica. “Fu un voto particolare – ha ricordato Giani -, un ritorno alla democrazia dopo una dura battaglia per la liberazione  e dopo che la monarchia, che si era compromessa con la dittatura, era fuggita da Roma a Brindisi dopo l’armistizio dell’8 settembre. Furono scelti – ha aggiunto – anche i costituenti che hanno scrissero la nostra Costituzione: uno straordinario lavoro di avanguardia che mette in fila giustizia sociale, ripudio della guerra, diritto al lavoro, diritto alla salute, scuola e pubblica istruzione che diventano fondamentale”. Fu la prima volta anche del suffragio universale e del voto alle donne. “Tre traguardi che il 2 giugno ogni anno ci ricorda”. Il Next Generation Fest è stata l'occasione, per Giani l'occasione per tornare sul dramma di Gaza: “L’unica vera soluzione è quella di due popoli e due stati, la difesa migliore per una popolazione oggi inerme. I palestinesi vivono in quelle terra da duemila anni: hanno radici salde e quelle radici non possono essere strappate, perché altrimenti sarebbe un genocidio”. “Nessuno discute la legittimità dello Stato di Israele, nato e riconosciuto dopo il dramma dell’olocausto patito dagli ebrei durante la seconda guerra mondiale - ha concluso Giani - ma dobbiamo dare la stessa possibilità, quello di uno Stato libero e sovrano, al popolo palestinese”.

 

“Il calcio italiano - ha affermato Pierluigi Collina, già presidente della Commissione Arbitrale Uefa dal 2010 al 2018 e dal 20 gennaio 2017, ora a capo della Commissione arbitrale della FIFA - fa parte dell’identità di questo Paese. La Nazionale è oggi coinvolta nelle qualificazioni per i campionati mondiali, dai quali manchiamo da troppo tempo. Sarà un grande mondiale giocato in tre Nazioni. Decidere di fare l’arbitro è una scelta difficile da spiegare. Ho iniziato a 17 anni e le scelte convenzionali non mi sono mai piaciuti. Ho scelto la carriera di arbitro su consiglio di un mio compagno di banco a Bologna. Una delle caratteristiche che credo mi abbiamo accompagnato in questi anni è l’impegno a dare tutto me stesso e la capacità di imparare a prendere decisioni e prendersene la responsabilità di fronte a moltissime persone in pochissimo tempo. Serve concentrazione, self control e la piena convinzione di poter affrontare un compito difficile. La mia finale è sempre stata la partita successiva, quella che ancora devi fare. Ricordo il mio esordio in serie A nel 1991, la finale Manchester United-Bayern Monaco e la finale di Coppa del Mondo nel 2002. “Di talento si può anche morire”, ha concluso Collina, sottolineando che il talento non basta: “Occorre tanto lavoro e metodicità”.

 

Sul palco del Next è poi arrivata l’attrice e content creator Valentina Barbieri, che ha raggiunto il successo nel web durante il lockdown, per poi collezionare partecipazioni di primo piano in programmi comici e satirici, fino al debutto sul grande schermo. “La cosa che mi ha aiutato veramente - ha detto - è non avere paura di fallire. Ho iniziato ingegneria per accontentare i miei genitori e per la mia predisposizione alla matematica, ma dopo il primo anno la passione è calata. È stato il primo fallimento, che però non mi ha scoraggiata. Ho deciso di reinventarmi e ho iniziato tanti piccoli lavori per iscrivermi a un corso di recitazione. Ho puntato sulle imitazioni e sulla comicità, condividendo piccoli sketch comici sul profilo Instagram. All’inizio non avevo molti follower, ma non mi sono fermata e ho continuato a cercare la mia identità. Ricordatevi: l’importante è partire con un’idea propria, anche piccola e non scoraggiarsi”. 

 

Saluti istituzionali (ma non solo) da parte della sindaca di Firenze, Sara Funaro, il Pegaso dei Giovani a Daria Falsettin: "Dei giovani bisogna parlarne al presente e sono per questo orgogliosa della mia giovane giunta. Ricevo molti messaggi dai giovani – ha affermato Funaro -, ma la mia raccomandazione è fate sentire sempre la vostra voce. La comunicazione distorce l’immagine dei giovani: i giovani lottano per la pace, il lavoro, per la cittadinanza estesa ancora a chi non la possiede, per tutto quello che è il nostro presente. Fate sentire ancora di più la vostra presenza”.

 

Ambra Angiolini ha pi parlato ai giovani delle “sconfitte che non devono mai diventare un macigno”. Ha rivendicato la libertà di sbagliare e l’andare contro gli stereotipi, perché “ non c’è mai un motivo valido per annullare se stessi e diventare un’altra persona”.  Si racconta anche come mamma. Sottolinea come la poesia e il teatro possano aiutarti a crescere, come “un tagliando periodico per i nostri organi”. “In un mondo che tenta di farci apparire tutti sani e tutti a posto, - riflette - le ferite a vista mi sembrano la cosa più interessante da raccontarvi”. Dei ragazzi registra “il senso e la voglia di esserci e il loro impegno che è molto più grande di quanto sembra”. ”Come adulti – ha concluso -  dovremmo essere bravi a non spegnere questa luce e questa loro sensazione di poter cambiare il mondo“.

 

“Dobbiamo capire che non dobbiamo ostentare segni di potenza e di forza” ha spiegato Antonino Tamburello, medico, neuropsichiatra e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale. “È necessario prima capire chi siamo e cosa è importante per noi – dice -. La mia famiglia mi ha sempre considerato destinatario di qualcosa di speciale e unico. Non capita spesso: molti non possono raccontare la stessa storia e non ricevono la stessa fiducia”. Per Tamburello nella vita reale bisogna prepararsi all’incontro con la paura, l’incertezza e la necessità di chiedere aiuto. “Si cresce – ha ricordato - chiedendo aiuto ed il potere immenso che c’è nella nostra libertà nell’affrontare le difficoltà è infinito”. “Le sconfitte e i successi sono solo nelle parole dei giudici e dei commentatori che guardano senza interesse – ha sottolineato -, ma le paure vere sono poche: è non avere cibo e indumenti, un tetto e un posto per vivere. Il resto è affrontare la vita sperimentando il rischio di esperienze, di paure e tensione. Non dimentichiamolo mai: nessun trauma ci viene inflitto senza il nostro consenso. Neghiamolo. Sempre”.

 

Tra le ospiti più attese Sara Toscano. Classe 2004, dopo aver vinto “Amici” la cantautrice ha raggiunto anche il palco dei big del Festival di Sanremo. "A chi cerca la sua strada e ancora non sa come muoversi, dico di non avere fretta. Quando fai qualcosa di cui sei innamorato, ti ne accorgi subito che la direzione è giusta. Il resto arriverà”.  “Prima di Amici - ha continuato la cantante - vedevo il successo come un miraggio, un obiettivo irraggiungibile. Poi è arrivato anche Sanremo, un’opportunità per farsi conoscere e mettersi in gioco, più che una competizione. Ero molto agitata, ma alla fine mi sono detta che avevo già affrontato tanti altri palcoscenici. L’ansia c’è sempre, ma si affronta".

 

Dopo una breve pausa per pranzo, il primo intervento pomeridiano è stato quello di Annabeat, ballerina e modella professionista, diventata famosa famosa per le sue esibizioni a X Factor e Sanremo, in tour con  “SferaEbbasta e Elodie. Con lei i suoi piccoli allievi, i Dynamix Kidz, già destinatari di riconoscimenti all’Eurovision Kids in Spagna. “Vorrei trasmettere a loro, a chi cresce con la passione per la danza, quello che ha ispirato me: divertirsi sempre”.

 

Sul main stage di Ngf25 è poi salita la psicoterapeuta e scrittrice Stefania Andreoli, che ha parlato “da adolescente che ha fatto l’adolescente”, cioé “quello che di norma le famiglia non desidera che si faccia”. “Essere adolescenti – dice - significa trasgredire, è nel codice nell’età, e quindi scontentare è il mestiere dell’adolescente. Se si riesce a farlo abbiamo la certezza di aver compiuto il proprio percorso di crescita.  La trasgressione finisce dove inizia il reato e questo è il limite che tutti devono osservare”.

 

A Next Generation Fest 2025 ha partecipato anche il campione del rugby, e oggi conduttore televisivo, Martin Leandro Castrogiovanni. “Quello che distingue il rugby – afferma - è la sua natura di sport di gruppo. Nel rugby si corre guardando indietro verso i compagni e questo ti regala una prospettiva nuova di vedere le cose e il senso della presenza degli altri”. Riguardo al significato di vittoria e sconfitta ha spiegato di aver più !imparato più perdendo che vincendo”. Le sconfitte, ha proseguito, “devi accettarle come punto di partenza per iniziare nuovi percorsi”. “Nessun gruppo, nessuna squadra si forma da un giorno all’altro”.  “Lo sport forma la vita, nella sua disciplina e nei suoi valori e questo è quello che più conta”. “Questo – ha continuato Castrogiovanni – vale nel confronto con tutti, anche con le persone diversamente abili”. 

 

Libertà d'espressione è stato il tema scelto per il suo intervento da Mida, cantautore italo-venezuelano classe 1999. L'articolo 21 della Costituzione "è quello il diritto più importante garantito dalla Costituzione italiana è quello dell’articolo 21. Per chi fa delle parole il proprio lavoro è essenziale, ma è un diritto fondamentale per tutti. Naturalmente chi canta (come chi scrive o parla al pubblico) ha una responsabilità – si è soffermato durante l’intervista -: quella di comunicare cose postitive, senza per forza voler essere insegnanti”. Il superpotere delle nuove generazioni? “Quello di essere tutti superconnessi e delle spugne”. Gli chiedono se si sente un ribelle: “In parte lo sono, ma in questo lavoro e nel coltivare qualsiasi talento è importante anche la disciplina”. 

 

Poi è stato il turno di Niccolò Govon, che si batte contro la fame del mondo e per il diritto all’istruzione di chi vive ai margini della società in contesti disagiati. “La fame non la puoi ignorare, non può stare nel cassetto. Quello che ho visto in India mi ha portato ad impegnarmi per provare a cambiare il mondo, garantendo il diritto all’istruzione ai profughi e rifugiati e agli studenti dei contesti più disagiati". È proprio dall’India, visitata la prima volta nel 2013, e dai campi profughi in Palestina e Grecia visitati nel 2017, che nasce l’idea dell’associazione “Still I Rise” che ha fondato nel 2018 e che oggi opera anche in America Latina e in Africa. “Abbiamo preso l’istruzione delle elite e dei ricchi nel mondo e l’abbiamo ‘sporcata’ portando quel modello gratuitamente dove sembrava impossibile potesse esistere. Il talento e la predisposizione esistono – ha concluso -,  ma pensare che il talento possa essere solo innato e non sviluppato ci mette in una prospettiva sbagliata. È la perseveranza che fa la differenza”.  

 

Sul palco del Teatro del Maggio di Firenze, Virginia Montemaggi - studentessa e titoker da centinaia di migliaia di follower - ha parlato della sua presenza sui social: "Cerco sempre di raccontarmi in modo autentico senza nascondere le incertezze delle ragazze della mia età. Cercare l’immagine perfetta non mi ha mai aiutato e invece cercare di creare un legame più autentico e diretto con i miei followers è stato per me molto più fruttuoso. Non è facile farlo: scorrendo i social spesso trovo persone che cercano di apparire ‘perfette’ e invece mostrano solo frammenti della loro personalità”. Poi si è soffermata sulla Festa del 2 giugno: “Oggi è una giornata importante. Lo Stato siamo noi ed il nostro compito è quello di far sentire la nostra voce”.

 

Sul palco è salito anche Marcello Albergoni, country manager di Linkedin Italia. “Non sappiamo ancora cosa ci potremo fare nei prossimi anni ma di sicuro è una grande opportunità. Non guardiamola dunque con una minaccia: ci farà risparmiare tempo in alcune attività lasciandoci spazio in quello che solo gli essere umani possono fare”. Per Albergoni l’abilità nell’uso dell’intelligenza artificiale, “che non è roba solo da smanettoni”, è tra le competenze più ricercate dalle aziende che cercano oggi nuovo collaboratori e dipendenti.  Firenze, snocciola ancora qualche dato, è tra le città che offrono maggiori possibilità in Italia a chi ha una laurea magistrale: marketing, comunicazione ma anche la ristorazione i settori con le maggiori offerte”. Un consiglio? “Coltivate relazioni e ‘connessioni’. Ancora oggi il lavoro si trova così. E non sparate curriculum a caso: selezionate e seguite le aziende che più vi piacciono”.

 

È stata accolta con un'ovazione Elisa True Crime, all'anagrafe Elisa De Marco, esplosa dal 2020 con il suo canale Youtube video in cui parla di investigazioni e fatti di cronaca nera; Elisa True Crime è diventata poi un podcast e nel 2023 si è affermata come la serie italiana più ascoltata su Spotify. “Fa sempre un’impressione positiva un numero così alto di ascolti”, dice Elisa raccontando la sua epserienza. “Dagli inizi sono cambiate molte cose. Ho iniziato in Cina in modo super spontaneo e senza troppe aspettative. Oggi siamo una piccola media company e quindi il lavoro di ricerca e preparazione del podcast è cambiato”. Si è evoluta anche la sua missione: “Diffondere consapevolezza, poter scegliere e creare empatia”. “Cerco sempre di passare messaggi che sono utili anche a me - ha continuato Elisa De Marco - Le storie contengono campanelli d’allarme, dettagli e risvolti che portano a riflettere. Raccontare anche la parte che va oltre la storia crime, il contesto, è importante quanto la storia in sé”. “Uno dei momenti che mi ha dato la dimensione del valore dei miei podcast – ha concluso - è saperli visti assieme da genitori e figli: ci sono mamme che mi hanno raccontato di aver recuperato il rapporto con le proprie figlie ascoltando assieme i tuoi podcast”.

 

Il Next Generation Fest si è soffermato poi sulla parità di genere con Cristina Manetti, capo di gabinetto della Regione Toscana, ideatrice della manifestazione “La Toscana delle donne”, e Francesca Florio, avvocata penalista, autrice e scrittrice in prima linea contro la violenza di genere.  “Oggi è sempre più urgente sedare il dibattito sui social che tende a portare la violenza di genere come tema divisivo tra uomini e donne, che diventano due squadre, di carnefici e vittime, in base al genere”, ha osservato Florio. “È pericoloso anche spersonalizzare, pensando che a noi non accadrà mai. Occorre iniziare a parlare di questo tema come membri di una comunità, come sentinelle. L’attenzione collettiva è fondamentale: siamo tutti garanti della sicurezza delle donne”. Per Cristina Manetti, “il dramma che oggi conosciamo è sul volto di ragazzine che sono state uccise, come Martina, l’ultima di una lunga serie. L’affermazione dei diritti delle donne deve fare lo stesso cammino della lotta alla violenza di genere. Il mio impegno è raccontare i diritti”. “Oggi – ha aggiunto - è anche l’anniversario del suffragio universale alle donne, il 2 giugno 1946. Tredici milioni di donne sono andate a votare, hanno potuto scegliere. È stata una crescita per tutta la nostra comunità. Dobbiamo continuare a portare avanti le nostre esigenze e lo possiamo fare sempre insieme, soprattutto con voi giovani. Dobbiamo imparare a rispettarci per quello che siamo”. Sul palco è stata proiettata una foto che ritrae una donna ai seggi il 2 giugno del 1946. “Vediamo una signora che aspetta di votare, addirittura seduta su un panchetto, immagine che dà l’idea dell’importanza del momento”, ha spiegato Manetti, che ha scelto quella foto e che conclude con un appello: “Andate a votare. Non diamo per scontato il voto, ricordiamoci della fatica delle nostre nonne per raggiungere questo traguardo”.

L'impegno per la sicurezza stradale è ciò che accomuna Francesco Valdiserri e Lorenzo Guarnieri, entrambi padri di vittime della strada. “Abbiamo sempre cercato di tenere viva la memoria dei nostri figli facendo cose per i giovani - ha detto Valdiserri -. Abbiamo pensato a questo concorso di cortometraggi per registi under 25, con Paola Cortellesi come presidente di giuria. Sono arrivati tantissimi contributi: una scommessa vinta”. “Esattamente quindici anni fa - ha ricordato invece Guarnieri - Lorenzo veniva ucciso da un uomo alla guida sotto l’effetto di stupefacenti. Luca e Paola, padre e madre di Francesco, mi hanno fatto capire che dobbiamo parlare ai giovani con un linguaggio che sia vicino a voi. Per questo abbiamo scelto il video. Il film che ha vinto parla della necessità di amore. Il vero ‘sballo’ è l’amore, non l’alcol o la droga.  Lorenzo e Francesco ci hanno trasmesso tanto amore. Volevo ringraziare anche voi, ragazzi, perché farete in modo di cambiare il nostro modello di mobilità stradale, oggi basato sulla sopraffazione, in modello di amore e rispetto”.

 

“Cerco sempre di fare comicità toscana con un tratto critico,  dato che si raccontano sempre fatti che ci riguardano da vicino”, ha spiegato Andrea di Raimo, in arte Shamzy, comedy creator toscano doc, accolto dagli applausi dalla platea. “Ironizzare su momenti di vita quotidiana vuol dire alimentare quel senso critico che è sempre necessario. Ho iniziato a fare video senza aspettative - ha continuato -, lavorando alla giornata. Con il tempo, quando incontri le persone e ti riconoscono allora comprendi che questa potrebbe essere la tua strada. Lo spunto viene di getto e poi ci lavoro improvvisando". “Credo che serva talento e costanza: esiste il colpo di fortuna, ma va aspettato e coltivato, facendosi trovare pronti”, ha aggiunto Shamzy. “Solo così si riesce a comprendere la propria vera natura: magari hai sempre avuto questa capacità di coltivare il proprio ego ed è necessario lavorare perché questo diventi un mestiere. Essere solo conosciuti non cambia le cose”.

 

Dalla filosofia alla ristorazione con Chiara Pavan. “Quando ho finito l’università ai laureati in filosofia si offriva molta precarietà  - racconta Chiara Pavan, quarant’anni, dal 2017 cheffe di un ristorante stellato a Venezia -. Così ho scelto di seguire la mia passione: il cibo e la cucina”. È stata nel 2024 tra i venticinque chef più influenti d’Italia secondo la rivista Forbes.  La ricetta per il successo, secondo lei, è la conoscenza del territorio e di chi vi lavora. “La cucina italiana racconta molto del nostro Paese – ha spiegato –: una storia di incontri e contaminazioni più che un’identità rigida. Il pomodoro e la patata arrivano dall’America, la pasta ha a che fare molto con L’Asia. La cucina da questo punto di vista diventa un ponte”.  “Una cucina – ha aggiunto – che nel suo esaltare i prodotti locali, i saperi dell’artigianato che si tramandano, la stagionalità e il fare comunità con i prodotti ben si sposta con i principi di sostenibilità ambientale e sociale”.

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