Molto impegno, qualche scommessa e diversi hollywoodiani e italiani di qualità. È questo il magico mix che Alberto Barbera, direttore per il quarto anno consecutivo, ha preparato ?per la 72esima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia

Venezia 2015, tutto il meglio del cartellone

Tanti divi, come nell’apertura attesissima di “Everest”, con Jake Gyllenhaal, Josh Brolin ?e Keira Knightley tra gli altri, ma anche molto impegno, con qualche scommessa e diversi hollywoodiani e italiani di qualità. È questo il magico mix che Alberto Barbera, direttore per il quarto anno consecutivo, ha preparato ?per la 72esima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia.

Naturalmente i giornali daranno ampio spazio alle celebrity, ché da sempre attirano l’attenzione di cinefili e curiosi al Lido, viceversa ?un po’ semivuoto quando mancano i grandi nomi. ?Ma stavolta le star non scenderanno in laguna con frivoli film acchiappafolle: Johnny Depp, Benedict Cumberbatch e Dakota Johnson arriveranno per “Black Mass”, storia vera dello spietato gangster di Boston Whitey Bulger, mentre Eddie Redmayne, fresco ?di Oscar per “La teoria del tutto”, darà corpo e volto ?a Lili Elbe, pioniera delle transessuali in “The Danish Girl”.

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28/8/2015
Poi sarà la volta di Mark Ruffalo, Michael Keaton e un cast di primordine per “Spotlight”, sullo scandalo della pedofilia nella Chiesa americana, quindi di Robert Pattinson e Berenice Bejo in “The Childhood of a Leader”, ispirato a Sartre e sull’infanzia di un futuro leader fascista. Infine ci sarà anche Idris Elba, in arrivo ?con “Beasts of No Nation”, dall’omonimo romanzo ?di Uzodinma Iweala, che affronta il tema poco raccontato dei bambini soldato costretti a combattere in molti ?Stati africani.

Anche la pattuglia degli italiani, di cui addirittura quattro in concorso, è rappresentativa di un cinema audace, che coniuga temi di spessore e intrattenimento: ?il veterano Marco Bellocchio racconta in “Sangue del mio sangue” la storia vera di una nobile lacerata dalla passione ma costretta a farsi suora nell’Italia del XVII secolo, ?il puteolano Giuseppe ?M. Gaudino offre un tetro spaccato della sua terra ?in “Per amor vostro”, con Valeria Golino rispettata professionista che soffre ?i legami camorristici del marito, mentre Luca Guadagnino rifà il torbido thriller “La piscina” con ?Alain Delon e Romy Schneider in “A Bigger Splash”, votato ?a platee internazionali grazie alla presenza di Tilda Swinton, Ralph Fiennes, Matthias Schoenaerts e Dakota Johnson.

A sorpresa in gara c’è anche l’esordiente Piero Messina, con il misterioso “L’attesa”, ?in cui Juliette Binoche mentre aspetta il figlio in Sicilia incontra la sua fidanzata e impara a conoscerla, mentre la Mostra renderà omaggio al compianto Claudio Caligari col suo ultimo film, ?“Non essere cattivo”, ?sulla gioventù bruciata ?delle periferia romane ?Anni Novanta.

Come ogni grande festival che si lega nel corso del tempo ad alcuni autori e non li abbandona più, a Venezia non mancheranno habitué come Amos Gitai, che da sempre interessato a mettere in scena la storia ?del suo paese, stavolta ?in “Rabin, the Last Day” racconterà l’omicidio del premier israeliano premio Nobel per la pace; o ancora come Tsai Ming-Liang che porta a Venezia il diario professionale autobiografico intitolato “Na ri xiawu”.

Barbera non si è fatto sfuggire nemmeno il nuovo film di Aleksandr Sokurov, Leone d’oro col suo Faust nel 2011, che in “Francofonia” ripete un’operazione simile ad “Arca Russa”: se quella pellicola era girata nell’Ermitage, stavolta il regista russo ambienta nel Louvre la sua riflessione sul rapporto tra arte e potere con l’incontro tra Jacques Jaujard, direttore del museo, ?e il gerarca Conte Wolff-Metternich, responsabile dei beni artistici nella Francia occupata dall’esercito del Führer durante la Seconda guerra mondiale.

E mentre Atom Egoyan con “Remember” e un cast di grandi vecchi ?tra cui Martin Landau, Bruno Ganz e Christopher Plummer, racconta la missione di un uomo che vuole vendicare ?i familiari uccisi durante l’Olocausto assassinando il loro aguzzino nazista che ora vive negli Usa, il turco Emin Alper in “Abluka” racconta una storia familiare in una Istanbul scossa dalla violenza politica che suona tanto come metafora per parlare della Turchia di Erdogan.

In mezzo a tanto impegno, in cui spicca anche il documentario “Human” di Yann Arthus-Bertrand sulla bellezza ?del mondo e i problemi che affliggono la razza umana, ci sarà spazio solo per qualche spunto leggero: il romantico “Equals” con Kristen Stewart che viene infettata dal virus dell’amore in una società priva di emozioni e il biografico “Marguerite” che descrive la vita del soprano più stonato di tutti i tempi, Florence Foster Jenkins. ?Più una chicca che nessun cinefilo vorrà mancare: ?il corto di Martin Scorsese “The Audition”, in cui Leo DiCaprio e Bob De Niro ?si contendono lo stesso ruolo nel prossimo film del regista. Chi vincerà?

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