L'allarme degli scienziati: le acqua degli oceani troppo calde e l'abbondanza di piogge potrebbero in futuro essere un mix deleterio per i frutti di mare
Niente più cozze, vongole e neppure ostriche. Se le previsioni dei modelli dei cambiamenti climatici saranno confermate, in futuro saranno davvero pochi i ristoranti in grado di offrire un piatto di frutti di mare.
L’innalzamento della temperatura delle acque degli oceani da una parte, e l’aumento delle piogge e la conseguente minore concentrazione di sale dei mari dall’altra produrranno, infatti, un mix letale: condizioni che espongono i frutti di mare all’attacco di batteri tossici, in grado per esempio di produrre una tossina paralizzante.
Lo prevede uno studio condotto nel sud ovest dell’India da un team internazionale di scienziati. «Se i cambiamenti ambientali produrranno livelli di stress più alti della norma su questi organismi il loro sistema immunitario potrebbe risultarne compromesso», ha spiegato Lucy Turner, tra gli autori dell’indagine.
Il prossimo obiettivo dei ricercatori è capire se anche la produzione di gamberi possa in futuro risentire dei cambiamenti climatici.