L’offerta dell’undicesima edizione della Festa del Cinema di Roma (13-23 ottobre) segue il mantra «discontinuità, varietà, qualità» del direttore Antonio Monda, che promette «film su diversità (sessuale, razziale, religiosa e di genere), lavoro, politica, Olocausto, guerra». Non c’è solo lo
«Snowden» di Stone tra i film proposti all’Auditorium: ecco altri dieci titoli imperdibili.
“NAPOLI‘44” di Francesco Patierno espande la formula narrativa sperimentata in “La guerra dei vulcani” (sulla rottura tra Roberto Rossellini e Anna Magnani nel 1949) e, mescolando materiale di repertorio, fotografie, spezzoni di film d’epoca e riprese della Napoli d’oggi, fa rivivere l’omonimo volume di Norman Lewis. Il tutto impreziosito dalla voce di Benedict Cumberbatch.
“THE ACCOUNTANT” di Gavin O’Connor è un thriller serrato, dove un sontuoso Ben Affleck è Christian Wolff, autistico genio matematico che lavora sotto copertura come contabile di organizzazioni criminali.
“THE BIRTH OF A NATION” di e con Nate Parker, fin dal titolo è la risposta all’omonimo film muto di David Griffith, che nel 1915 glorificava il Ku Klux Klan. Parker è Nat Turner, schiavo diventato predicatore che nel 1831 guidò la rivolta dei neri in Virginia.
“THE SECRET SCULPTURE” di Jim Sheridan, trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo di Sebastian Barry. Vanessa Redgrave è l’anziana Roseanne McNulty e deve andar via dall’istituto di salute mentale dov’è ricoverata da oltre cinquant’anni, perché questo sta per essere demolito. Eric Bana (lo psichiatra) e Rooney Mara (Roseanne giovane) conducono lo spettatore nel passato della donna.
“MANCHESTER BY THE SEA” di Kenneth Lonergan. Casey Affleck è Lee Chander, idraulico a Boston che, alla morte del fratello, torna nella città natale e scopre di essere stato nominato tutore del problematico nipote sedicenne.
“DENIAL” di Mick Jackson, con Rachel Weisz e Timothy Spall mette in scena il processo tra la storica Deborah Lipstadt e il negazionista David Irving, che l’aveva querelata. La Lipstadt deve dimostrare in tribunale che l’Olocausto è avvenuto e che lui ha falsificato i dati.
“THE LAST LAUGH” di Ferne Pearlstein si interroga se il tema dell’Olocausto possa diventare commedia: una riflessione attuale su libertà d’espressione e satira.
“THE ROLLING STONES Olè Olè Olè!: A Trip Across Latin America” di Paul Dugdale. Documenta il tour 2016 dei Rolling, concluso con un concerto all’aperto all’Avana: «It’s Only Rock ’n Roll (But I Like It!)».
“TRAIN TO BUSAN”, del coreano Yeon Sang-ho, rivisita gli zombie cari a George Romero. La lotta per la sopravvivenza si combatte sul treno per Busan, città che ha arginato l’epidemia. Nei 453 chilometri che separano Seul da Busan si decidono le sorti dei protagonisti.
“LOUISE EN HIVER” è il nuovo poetico lungometraggio del cartoonist Jean-François Laguionie dopo “Le Tableau” del 2011. Alla fine dell’estate l’anziana Louise perde l’ultimo treno e resta da sola in una piccola località balneare. Tra sogno e realtà si misura con la natura e i suoi ricordi, in un viaggio onirico di raffinata poesia.