"Se di tutto resta un poco", allora rimane qualcosa anche di Antonio Tabucchi
Il documentario sulla vita dello scrittore e professore italiano più esperto di Portogallo e di Fernando Pessoa che abbiamo mai avuto esce il 16 aprile nelle sale. E andrà anche in tv il 25 su LaF. Con le testimonianze di famiglia, amici e colleghi
Uno degli scrittori italiani che più aveva inteso la sua opera non solo come testimonianza ma anche come atto di lotta. Eppure il Bernardo Soares del suo amato Fernando Pessoa era un uomo mediocre, tutto rivolto verso sé e le proprie tristezze. Ma con Pereira, creazione propria, aveva presentato un personaggio che partendo da simili stati d'animo si era poi evoluto verso l'impegno civile. Un documentario ci spiega ora meglio chi è stato Antonio Tabucchi.
Se di tutto resta un poco. Sulle tracce di Antonio Tabucchi è diretto da Diego Perucci, giovane regista (classe '85) al secondo documentario sullo scrittore toscano (il primo è stato Rua do Saudade 22). La particolarità di quest'ultima opera sta nell'aver scelto di raccontare Tabucchi attraverso le persone che più gli sono state vicine, a partire dalla moglie Maria Josè de Lancastre e il figlio Michele. Antonio conobbe Maria Josè proprio in Portogallo, Paese che aveva cominciato a conoscere a partire dalla lettura di Pessoa, di cui diventerà il più grande esperto di sempre. Gli aneddoti relativi a questo incontro sono raccontati dalla stessa famiglia dello scrittore.
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Ci sono anche amici e colleghi importanti (come Antonio Prete, Alfonso Diego Casella, Paolo Mauri, Davide Benati e Anna Dolfi) che raccontano non solo la sua vita professionale di professore di letteratura portoghese all'Università di Siena, ma anche il suo impegno politico. Sostiene Pereira (1994), da cui fu tratto un film con Marcello Mastroianni nella parte del protagonista, fu interpretato come un atto di ribellione nei confronti della discesa in campo di Silvio Berlusconi. In questo senso, un'opera sottile e allegorica quanto gli articoli dell'altro protagonista del romanzo, Monteiro, contro la dittatura di Antonio Salazar in Portogallo. E lo stesso Tabucchi scrisse articoli, questi però molto chiari e diretti, contro tutti i governi Berlusconi che si sono succeduti durante la sua esistenza, terminata il 25 marzo 2012.
"Se di tutto resta un poco, perché mai non dovrebbe restare un po' di me? Nel treno che porta a nord, nella nave, negli annunci di giornale, un po' di me a Londra, un po' di me in qualche dove? Nella consonante? Nel pozzo?"
Così scriveva Drummond de Andrade nel 1954 nella poesia Residuo, tradotta in italiano da Tabucchi. Ed è da qui che il documentario trae sul titolo, per far restare davvero un po' del nostro scrittore per tutti noi. Se di tutto resta un poco esce nelle sale cinematografiche italiane il 16 aprile, ma andrà anche in onda su LaF (canale Sky 136) il 25 aprile.