Emma Summerton firma un lavoro dedicato alle sue muse ispiratrici: attiviste, pittrici, atlete disabili, modelle curvy. Come mostrano questi scatti in esclusiva per L’Espresso

Resilienza, inclusività, fragilità, energia, sensualità. Sono solo alcune delle parole chiave che marcano la svolta nel pensiero fotografico del calendario Pirelli 2023 “Love letters to the muse”. Scioccante per intensità, meraviglioso nelle ambientazioni e colori, non un calendario ma un vero e proprio manifesto per le donne e sulle donne.

Un genio creativo dai lunghi capelli rossi che attraverso il suo realismo magico è riuscita a percorrere la bellezza fino all'anima. Emma Summerton, fotografa e artista australiana, ha creato un sogno, instaurando una conversazione che va al di là delle immagini: «Ho voluto creare uno spazio dedicato alle muse dove potessero esprimere chi sono, che cosa fanno, che cosa provano, qual è il loro posto nel mondo». Il corpo non più come materia ma come rappresentazione di un concetto. Un inno non solo alla bellezza femminile ma all’intero universo delle donne, a ciò che rappresentano e che spesso si ignora.

 

Summerton ha fissato un precedente: modelle non solo nei panni di sé stesse in un tripudio di corpi e bellezza, ma donne consapevoli, forti e fragili insieme, che alzano la voce in un momento storico nel quale il loro ruolo in molte parti del mondo è in pericolo, con diritti acquisiti che traballano. “Love letters to the muse”, lettere d'amore alla musa, 14 modelle, 14 individualità corrispondenti alle sue vere muse, personaggi immaginari e archetipi che da sempre l'hanno ispirata: «Volevo che il calendario diventasse una piattaforma per permettere a queste donne di diventare fonte di ispirazione per le altre». E svelano le loro identità, le loro battaglie, l’intimità, per quattordici mesi. Un numero anomalo per un calendario, ma la fotografa ha voluto rendere omaggio a due muse in più. Supermodelle, conosciute in tutto il mondo, si spogliano del loro ruolo quotidiano, per cambiare forma ma non pelle, trasformandosi in creature mitiche, nelle quali sogno e reale si fondono in un’unica essenza.

 

È cosi che Ashley Graham, attraverso lo sguardo della Summerton, tira fuori il suo altro sé: l'Attivista. La modella curvy continua la sua battaglia per l'inclusione del corpo di tutte le donne. «Un compito monumentale. C’è ancora molto da fare affinché tutte si sentano rappresentate. Tutte noi dobbiamo fare qualcosa. Io vivo con responsabilità il mio essere», dice fiera. Lauren Wasser è l'atleta che come Giovanna D'Arco non si tira mai indietro. Combatte i preconcetti su disabilità e bellezza e trasforma la sua storia in una fonte di ispirazione per chi deve affrontare sfide difficili: «Dopo aver perso le gambe ho imparato a usare la forza che avevo dentro il mio corpo per fare in modo che non siano le cose che accadono a definirmi. O che definiscano il nostro futuro. Le cose che ci accadono non possono circoscrivere la nostra vita», racconta con delicatezza, ma lasciando trapelare una forza inarrestabile. Il viaggio della fotografa continua con Bella Hadid, la musa Folletto, o Fata sexy, dolce, tosta, dispettosa, e a volte altezzosa, che spinge le donne a ritrovare sé stesse. Guinevere van Seenus la Fotografa, Lila Moss la Veggente, Cara Delevingne, l’Interprete, He Cong la Saggia, Adwoa Aboah la Regina, Emily Ratajkowski, la Scrittrice. Karlie Kloss, l’Esperta di Tecnologia che nel 2015 ha dato vita a un programma che permette alle giovani tra i 13 e i 18 anni di studiare gratuitamente ingegneria del software negli Stati Uniti. E immancabile è la Cacciatrice di sogni, la sud-sudanese Adut Akech, da anni in lotta contro le discriminazioni, che ha trasformato in realtà il suo desiderio di libertà. E come non innamorarsi di Precious Lee, “super model” che rappresenta la Storyteller? «Non ho mai visto il mio corpo come una limitazione. Mi impegno per offrire al cinema moda e tv un’immagine alternativa della donna, perché non parliamo solo di taglie ma di sostenere la diversità». Mentre Sasha Pivovarova usa l'arte come strumento per raggiungere l'anima delle persone, per Kaya Wilkins, in arte Okay Kaya, la musica è il modo per evidenziare tematiche spesso dimenticate. E The Cal 2023 le porta all’attenzione, rompendo il concetto stereotipato della donna. E dando voce a tutte noi.