Fede e vita, Dio e libertà, precetti della Chiesa e scelte quotidiane. Michela Murgia e Nichi Vendola si confrontano sul loro rapporto con la religione, su come il cattolicesimo non sia un monolite escludente, ma un universo sfaccettato nel quale l’amore di Dio può accogliere i modi di essere più diversi.  «L’amore per il cristianesimo è amore sconfinato, smisurato», sottolinea Vendola: «Il Dio che accoglie l’umanità, l’accoglie tutta, senza differenze».  «La fede è oggi un fatto politico», nota Murgia, autrice del catechismo femminista “God save the Queer” (Einaudi). E stigmatizza l’esibizione di crocifissi e rosari come patrimonio di una sola parte politica, la destra: «Tentare di fondare discriminazioni sul Vangelo è un atto contro il Vangelo stesso. Come cristiana devo reagire a ciò. La fede non può essere più un fatto privato, nel momento in cui la destra la utilizza come arma politica di discriminazione. La fede, se c’è, è di tutti». (a cura di Sabina Minardi)

Fede e vita, Dio e libertà, precetti della Chiesa e scelte quotidiane. Michela Murgia e Nichi Vendola si confrontano sul loro rapporto con la religione, su come il cattolicesimo non sia un monolite escludente, ma un universo sfaccettato nel quale l’amore di Dio può accogliere i modi di essere più diversi.  «L’amore per il cristianesimo è amore sconfinato, smisurato», sottolinea Vendola: «Il Dio che accoglie l’umanità, l’accoglie tutta, senza differenze».  «La fede è oggi un fatto politico», nota Murgia, autrice del catechismo femminista “God save the Queer” (Einaudi). E stigmatizza l’esibizione di crocifissi e rosari come patrimonio di una sola parte politica, la destra: «Tentare di fondare discriminazioni sul Vangelo è un atto contro il Vangelo stesso. Come cristiana devo reagire a ciò. La fede non può essere più un fatto privato, nel momento in cui la destra la utilizza come arma politica di discriminazione. La fede, se c’è, è di tutti». (a cura di Sabina Minardi)