Delittuoso sottovalutare il paradigma di successo del Prosecco, fenomeno capace di trascinare, in deflativo generalizzato (che riguarda, ovviamente, anche il mercato del vino), il comparto degli spumanti italiani, capaci di raggiungere, oltre al traguardo spaventoso di quasi un miliardo di bottiglie prodotte (970 milioni nel 2022), valori di export (dati Uiv-Ismea) superiori ai due miliardi. Il Prosecco, nella fattispecie, nome che unisce tre denominazioni, Prosecco DOC, Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene DOCG e Asolo Prosecco DOCG, due regioni (Veneto e Friuli-Venezia Giulia) e nove province che lo delimitano, è la riprova di quanto un coordinamento territoriale sapiente, unito ad un lavoro impeccabile sul marchio, possano realizzare.
In questa logica, il lavoro di Colesel, ovverosia famiglia Bortolin, ormai da cinque generazioni capace di unire dedizione artigianale a ricerca instancabile della qualità, è determinante nella prosecuzione della tendenza. Siamo in località Santo Stefano, da sempre una delle zone capaci di regalare alcune fra le etichette più emozionanti della tipologia.
Con una incursione nell’altrettanto celebrata zona di Cartizze si raggiungono un totale di 16 vigneti, tutti identificati, nella logica del cru, attraverso le loro caratteristiche peculiari, punto di arrivo di un lavoro decennale sulla zonazione prima e poi sulla selezione clonale. Un’eccellente visione, insomma, unita a un saper fare che costituisce il vero patrimonio aziendale. Vini nitidi, puliti, capaci di imprimersi nella memoria e stemperare alcuni luoghi comuni sulla tipologia. Si parte dal Valdobbiadene DOCG Superiore di Cartizze Dry, raffinato, bollicina setosa e non troppo invadente, ma dalla persistenza marcata. Si passa poi al Valdobbiadene DOCG Prosecco Superiore Extra Dry Fontana Vecia, altrettanto elegante, iodato, agrumato e con tocchi officinali.
La bottiglia
Valdobbiadene DOCG Prosecco Superiore Extra Brut Tridik Quota 430
PUNTEGGIO: 96+/100
È l’alfiere aziendale, etichetta di grande peculiarità, si apre al naso con note di mela verde e pera Abate, tocchi agrumati di lime e di timo fresco. Al palato ha bollicina tesa, salmastro-sapida, convincente croccantezza di beva e ritorno fruttato-officinale. Consigliato (in stagione) in abbinamento con un risotto con i bruscandoli o con gli asparagi.
Colesel Spumanti Srl
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