La bellezza è architettura, politica, etica. Non solo estetica fisica. Quella che vediamo condivisa non è bellezza ma conformismo. È un problema socio-politico, ci si conforma a tutto ciò che è più facile, comodo e quindi stupido. Dovessi declinare la parola bellezza direi che non è una regola, non è un sistema, non è un diktat: è libertà. C’è un rapporto molto forte tra etica ed estetica e quando le due cose si incontrano nasce la bellezza.
Ho scattato decine di migliaia di volti nel mondo per il progetto “Razza Umana”. Non esiste una persona brutta. La bellezza si legge nell'espressività, nella vitalità, nel sentirsi bene. Sapete perché i bambini vengono sempre bene in foto? Perché sono quello che sono: con le orecchie a sventola e senza denti. Appena prendono coscienza di dover sembrare quello che gli dicono di essere diventano brutti. Guardate chi si sottopone a interventi chirurgici? Sono l’esempio di chi non si vuole bene. Chi si rifà non si accetta. È una cessione di libertà all’ordine cosmetico che altri hanno deciso per loro. Siamo vittime dell’estetica dell’eterna giovinezza, convinti che quella sia la bellezza: è un inganno. Colpa del mondo adulto: l’educazione, la famiglia, la scuola, la religione. In particolare gli uomini. Il modello alimentato dai social si rivolge a chi consuma, numeri. Una forma di capitalismo anche questo. Mentre cogliere il rapporto tra estetica e etica è straordinario.
La vita mi ha insegnato a farlo: per conoscere una persona mi basta uno sguardo, e questo, lo confesso, mi imbarazza. Bellezza è accettarsi. È molto semplice.