Dopo le polemiche dello scorso anno, l'annuncio delle co-conduzioni sembra andare in direzione di uno show tutto intrattenimento e poca attualità. E forse è meglio così

Nessuno aveva veramente pensato, dopo le polemiche dello scorso anno, che avevano persino scosso la poltrona di Amadeus, di vedere chissà quali sconvolgenti presenze sul palco dell’Ariston. E la conferma è arrivata dal Tg1 quando il conduttore super star in un annuncio in puro stile hollywoodiano ha svelato i nomi delle co-conduttrici del prossimo Festival di Sanremo. Giorgia, Teresa Mannino e Lorella Cuccarini.

 

Tre donne che hanno un mestiere forte sulle spalle rigorosamente inserito nel mondo dello spettacolo. E che in quanto tale almeno sulla carta prevede che l’esibizione dedicata non si azzarderà a sconfinare nel monologo di rito e dei relativi rischi di incursioni nell’attualità

 

Giorgia, la voce più bella d’Italia, che a Sanremo ha partecipato cinque volte (l'ultima nel 2023 con "Parole dette male") e uno l'ha pure vinto (nel 1995 con "Come Saprei"), è plausibile che si esibirà regalando note del suo mirabile repertorio anziché una dolenza al femminile. Lorella Cuccarini, in qualche modo in quota De Filippi (da diversi anni siede al tavolo dei giudici di "Amici"), è una show girl che tanto ha dato al piccolo schermo tutto. Nella scorsa edizione, quando da ospite nei duetti ha ballato tra le piume "La notte vola" con l’intreccio di mani che ha fatto impazzire telespettatori e platee, ha confermato di essere a tutti gli effetti un’inesauribile fonte di spettacolo puro. E nonostante in un recente passato si sia fregiata dell’etichetta di sovranista dell’ultima ora, ha prontamente ritratto la candidatura tornando a essere inquadrata a buon diritto nella splendida cornice del revival anni Ottanta. E poi Teresa Mannino, una comica eccezionale che non ha mai, nella sua lunga e luminosa carriera, inserito una battuta di satira politica in repertorio. Irresistibile e assai amata, l’attrice siciliana usa la sua potenza addentrandosi nelle differenze tra milanesi e palermitani, nelle scaramucce tra mogli e marito e così via. E portandosi puntualmente a casa ovazioni in forma di risata, ha sempre preferito evitare di convertire il suo talento per smuovere le coscienze.

 

Quindi, in sintesi, quello che ci si aspetta da questa edizione numero 24 del Festival di Sanremo sarà l’intrattenimento allo stato puro. Si comincia con Mengoni, poi le tre artiste e gran finale con Fiorello a cui toccherà la chiusura, con la proclamazione del vincitore del Festival. A meno che il 3 dicembre quando verranno annunciati i i cantanti non spuntino nomi di ex parlamentari convertiti alla musica, difficile aspettarsi scossoni, polemiche, ire funeste, baci gender, monologhi sul razzismo e altre amenità. E non è detto che sia un male.