Cresce solo in un piccolo tratto nel reggino ma lo si incontra nei profumi più famosi del globo. E merita un posto anche in cucina

Per identificarne la preziosità e la geolocalizzazione viene definito l’Oro Verde di Calabria. Il Bergamotto è tra gli agrumi più affascinanti con la sua forma rotonda e il colore giallo verdognolo che lo fa assomigliare un po’ a un limone. A questo frutto dai fiori profumatissimi non è stata ancora attribuita un’origine certa. Potrebbe risalire alla città Berga (Barcellona) o Pergamon (Troia) ma ci piace pensare che il significato derivi dal turco del Pero del signore (Berg-a-mundi) per la somiglianza con la Pera Bergamotta, una tipologia tardiva piuttosto tozza (appunto) molto zuccherina e al contempo dissetante.

 

Il mistero persiste nell’ambito botanico visto che in molti sostengono la loro: si va dalla mutazione genetica del limone o della limetta – verosimile a livello cromatico – per arrivare a quella dell’arancia amara. Ipotesi suffragata dal fatto che se si pianta un seme di bergamotto nasce appunto questo agrume e solo successivamente può essere innestato a bergamotto. Più che in ambito gastronomico questo agrume deve la sua antica notorietà in campo cosmetico proprio al suo olio essenziale (anche un fissante per gli altri profumi). Lo rese celebre un emigrato italiano, Jean Marie Farina, che due secoli fa utilizzò il bergamotto come base della famosa Acqua di Colonia, prediletta anche da Napoleone, in ricordo del suolo natio. Va riferito poi che il primo “bergamotteto” fu creato nel 1749 da Nicola Parisi che lo impiantò lungo la costa calabrese nel fondo di Rada dei Giunchi. Non più di 120 chilometri (tra Villa San Giovanni e Monasterace) costituiscono l’esclusivo habitat di questo frutto giallo e tondo, vero vanto e prestigiosa realtà della provincia reggina e della Calabria in generale.

 

La ricaduta sul territorio non è piccola, l’esportazione in tutto il mondo è rilevante in termini sociali ed economici, tanto importante che nel 1931 viene istituito il Consorzio Produttori Bergamotto con notevole intuito, va sottolineato. In campo gastronomico è sempre stato utilizzato come una sorta di “compensatore di acidità”, oltre che come candito o ingrediente nel mondo della liquoristica. Fortunatamente da qualche tempo si è iniziato a utilizzarlo con intelligenza per sfruttarne caratteristiche difficili, sì ma davvero uniche e rare. La scorza si presta ovviamente ad essere veicolata al meglio con i grassi (olio in primis), per allungare e rendere esplosive caratteristiche aromatiche davvero inebrianti. Altrimenti è sempre possibile farne un infuso con cui arricchire aromaticamente creme, salse e quanto possa rinvigorire una preparazione dolce ma anche salata visto che proprio le sue sfaccettature uniche sono perfette per antipasti di pesce.

 

DOLCE...
Maclura Pomifera
Visto che siamo in tema green, vogliamo segnalare un frutto che seppur immangiabile ha una scorza che diffonde un effluvio che rasserena gli animi con il suo sentore di ozono e di aria pulita, poi la rugosità della stessa si presta al tocco.

 

...E AMARO
La Pagnotta
Se nei lustri addietro nel fine dining era un proliferare di pani dai mille gusti ma non sempre perfettamente a punto, ora è la volta della pagnotta, suddivisa in spicchi. Ci siamo però dimenticati che il pane in Italia ha mille fogge.