Si assomigliano per il colore. Ma il latte di mandorla ha sempre gli stessi tre ingredienti, l’orzata invece ha una variante per ogni Paese

Al di là delle calorie due bevande lattiginose italiche sono un trionfo per il sorso estivo, simili eppur diverse: l’orzata e il latte di mandorla. La prima (dal latino hordeata) è tradizionalmente un termine che definiva una bevanda preparata soprattutto con orzo, ma che successivamente è stata prodotta con altre materie (cereali o semi che siano). La similitudine con il latte di mandorla è dovuta al colore (bianco lattiginoso) e al sapore che richiama la mandorla, presente all’interno (sia nella versione dolce che amara). Ovviamente va diluita con acqua fredda così da attenuarne la dolcezza. Si può preparare facilmente in casa utilizzando prodotti di qualità: mandorle dolci, mandorle amare, acqua di fiori d’arancio, zucchero e acqua.

 

Con nomi diversi e con alcune varianti, l’orzata è conosciuta in tutto il mondo dove spesso viene utilizzata per la preparazione di bevande tipiche. E allora troviamo in Francia l’orgeat, in Grecia la soumada, a Malta la ruggata, speziata con cannella e chiodi di garofano e limone, ma forse la più famosa è la horchata valenciana, preparata con la chufa, un tubero derivante dallo zigolo dolce che conferisce alla bevanda sentori floreali e nocciolati. Senza contare la messicana “agua fresca” che tra le varie tipologie è presente proprio in una versione con riso, cannella e zucchero.

 

Per chi vuole un tocco in più consigliamo il cocktail Mai Tai nel quale all’orzata viene aggiunto un mix di rum chiaro e rum scuro (che verrà aggiunto in superficie per creare un piacevole contrasto visivo), il succo del lime e l’orange curaçao. Un’invenzione, che i più attribuiscono a un barman di Oakland per omaggiare degli amici di Tahiti, che dal 1944 è rimasto un must dell’estate.

 

Arriviamo allora al latte di mandorla. Corroborante e dissetante, è ricco di proprietà nutrienti e salutari. Può essere preparato in casa in modo semplice e veloce, per una parte di mandorle occorrono tre parti di acqua e un terzo di zucchero o saccarosio. Vanno lasciate in ammollo per una notte le mandorle, poi vanno sciacquate e spellate prima di metterle in un frullatore aggiungendo l’acqua e lo zucchero. Vanno tritate fino al momento in cui si presenti come un liquido bianco da filtrare con un colino per eliminare eventuali residui Per ottenere un latte di mandorle più o meno concentrato è sufficiente aumentare o diminuire la quantità di acqua, lo stesso vale per renderlo più o meno dolce. Il latte di mandorle è un ingrediente molto versatile, ottimo bevuto freddo al naturale o addizionato con altri gusti a piacere come cioccolato, vaniglia, menta, e trova largo impiego nella preparazione di frullati di frutta, nei frappè, nelle granite, nei gelati e nei budini.

 

DOLCE
La coppetta gelato in estate. Se il cono configura un’estetica tutta sua con un progetto di fruizione del gelato in cui la parte voluttuosa e sensuale si intreccia con il sostegno croccante della cialda, la coppetta in estate permette una strada salvifica all’assaggio. Un discorso un po’ prosaico che salva macchie ed eccessi di velocità.

 

E AMARO
Frescume e freschino. Due termini di origine dialettale (settentrionale) che non hanno una chiara traduzione in italiano ma che delineano molto bene l’odore sgradevole che sprigionano in certi casi le stoviglie utilizzate per le uova. In estate soprattutto attenzione al servizio perché anche bicchieri e tovaglioli rischiano.