I maleducati non sono i cani ma i padroni

Sacchetti di plastica e una bottiglia d’acqua. Basta poco per risolvere il problema delle deiezioni canine. Che invadono anche le città d’arte

Pestare una cacca di cane è davvero spiacevole. A me capita quando non pulisco bene il giardino e alla sera, al ritorno a casa con l’oscurità, può succedere che ne spiaccichi una. Vi lascio immaginare la sequela di improperi. Ma so che capita a tutti voi che avete uno o più cani. Già è spiacevole pestare una cacca dei propri cani e portarsela in casa o peggio sui pedali della macchina, ma quando la pesti per strada, gli improperi salgono all’ennesima potenza. Un conto è pestarla a casa perché non hai avuto tempo di pulire, un conto è pestare quella di altri che a pulire non ci hanno proprio pensato. Da qui nasce l’odio per i cani.

Quindi, se si vive in città, è obbligatorio pulire ogni deiezione dei nostri pelosi. Chi sistematicamente ignora la libertà altrui, si rende odioso. Di conseguenza i cani vengono odiati. Loro non hanno colpa. Sono i proprietari che dovrebbero avere la sensibilità di ripulire ogni deiezione del proprio quattro zampe ed evitare vetrine e portoni, come se fossero alberi dove depositare tracce di urina. Ho quattro cani e non amo pestare le fatte né dei miei, né di quelli di altri.

Sia L’Ente Nazionale Cinofilia Italiana che lo Csen Cinofilia organizzano corsi e patentini per il “Buon Cittadino a Quattro Zampe”. In realtà il patentino dovrebbe essere rilasciato ai padroni, più che ai cani. A Siena, città d’arte visitata da migliaia di turisti, i cani non sono ben visti. Pochi giorni fa il Comune ha emesso un’ordinanza: «Si fa divieto assoluto di consentire agli animali di urinare o defecare sui monumenti, gli edifici di culto, gli edifici pubblici, o comunque nelle aree esterne prospicienti gli stessi, all’interno di porticati con accesso dalla via pubblica, sui portoni di ingresso di edifici pubblici o privati, sulle vetrine degli esercizi commerciali».

 

Un problema per chi vive con un cane nel centro storico della cittadina toscana, ma anche per i tanti turisti che vengono in gita accompagnati dal quattro zampe. Anche perché è difficile spiegare al proprio amico animale che, una volta uscito di casa, deve aspettare a fare i suoi bisogni in un luogo consentito. Vabbè che sono esseri intelligenti e a volte migliori degli umani, ma non esageriamo. Questo è un esempio di come noi cinofili veniamo discriminati per colpa di alcuni proprietari che non riescono proprio a portarsi dietro i sacchetti di plastica per raccogliere le fatte e una bottiglietta d’acqua per diluire le minzioni. La guerra al cane diventa certe volte ragione di vita per chi deve ogni giorno pulire il portone di casa o la serranda del negozio dove le marcature di urina si fanno sentire. Quindi, se viaggiate con Fido, attenzione alle città e luoghi che visiterete. Non tutti amano i cani.

 

CAREZZE
Saper vivere in un contesto urbano con il cane è la prima cosa da mettere in conto se vogliamo farci rispettare. Questo significa pulire sempre le deiezioni del proprio adorato animale. Portarsi dietro i sacchettini è obbligatorio e sarebbe bene avere anche una bottiglietta d’acqua per diluire la pipì. Piccoli gesti.

 

E GRAFFI
I cani qui non sono ammessi. Leggere un cartello del genere non fa piacere se si ha un cane. La maleducazione di pochi proprietari crea problemi a tutti i cinofili, soprattutto in ambienti urbani. Lasciare una cacca in mezzo al marciapiede o far urinare Fido sui portoni, sono comportamenti che rendono odiosi i poveri cani.

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