Cosa c'è di nuovo

Gli scarti delle cozze ora si usano al posto del cemento

di Emanuela Cavallo   18 settembre 2023

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Gusci di cozze: non sono compostabili.

Un progetto del Politecnico di Bari utilizza i gusci di mitili ridotti in polvere, insieme ai detriti dragati dall’imbocco dei porti, per un nuovo materiale ecologico. Verrà usato per pavimentare le banchine dei porti

Nel piatto e sotto i piedi: finiranno così gli scarti dei gusci delle cozze che, uniti ai sedimenti dei dragaggi portuali, formeranno un nuovo materiale green. L’idea viene sviluppata dal progetto europeo Life “GreenLife4Seas”, guidato dal Politecnico di Bari. Un progetto che trova una soluzione sola per risolvere due problemi, e che diventa un modello di economia circolare.

 

I gusci di mitili, infatti, non si possono riciclare nell’umido essendo composti al 95 per cento di carbonato di calcio: una sostanza di natura inorganica, che li rende non compatibili con il compostaggio. I sedimenti dei porti, dragati per garantire la navigabilità degli scali e per rimuovere i contaminanti presenti, sono gestiti come rifiuti e conferiti in vasche di colmata, con un ingente dispendio di risorse per lo smaltimento. Necessitano, infatti, di trattamenti complessi per poter essere riutilizzati. Le quantità degli scarti prodotti, tra gusci e sedimenti, sono enormi: l’Italia è infatti tra i primi dieci produttori mondiali di cozze e nei porti nazionali, entro i prossimi dieci anni, verranno bonificati oltre 3 milioni di metri cubi di sedimenti con un costo di quasi 180 milioni di euro.

 

I laboratori del Politecnico di Bari, in collaborazione con i centri di ricerca del Politecnico di Zurigo, hanno ideato un trattamento di stabilizzazione meccanica dei sedimenti con leganti parzialmente sostituiti da una farina di gusci di mitili, un additivo innovativo e sostenibile che permette di ridurre l’uso del cemento nella stessa funzione. Il progetto, che coinvolge Italia e Grecia, prevede la realizzazione di prototipi di frangiflutti e pavimentazione da esterni per banchine che verranno messe in opera nei porti della Spezia in Liguria, in quelli di Bari e Barletta in Puglia e nel Porto del Pireo ad Atene.

 

Se passate da quelle parti non abbiate paura di scalfirvi i piedi: nelle banchine realizzate con il nuovo materiale, delle cozze resterà solo il colore scuro. E non lasciatevi illudere dalle suggestioni: se sentite il profumo di un bel piatto di spaghetti di mare viene dal ristorante più vicino, non dalla banchina.