Il borgo delle storie
Leggo, dunque ascolto: al Marzamemi Book Fest un’emozionante esperienza in riva al mare. In collaborazione con Audible
Il romanzo vincitore del premio Bancarella 2024. E l'’attrice e doppiatrice Chiara Francese che lo interpreta dal vivo, sabato 5 ottobre alle 18,30
Leggere, immaginare. E ascoltare. Meglio se insieme, per ritrovare la dimensione comunitaria della lettura. E condividere, con le storie, emozioni ed energie.
Il Marzamemi Book Fest propone un evento davvero speciale: un’esperienza di ascolto, resa possibile da Audible - società Amazon tra i maggiori player nella produzione e distribuzione di audio entertainment di qualità - tra terrazze e dimore davanti al mare. Un’occasione per scoprire la bellezza degli audiolibri, realtà che ha coinvolto nell’ultimo anno, secondo i più recenti dati NielsenIQ per Audible, oltre 11 milioni di italiani: 400 mila persone in più rispetto all’anno scorso, in un trend in continua crescita.
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Per esplorare la passione per gli audiolibri, ormai parte delle abitudini di ascolto e di lettura, è stato scelto il romanzo di una scrittrice di origine siciliana, dalla voce potente: Aurora Tamigio, autrice del libro “Il cognome delle donne” (Feltrinelli), vincitore del premio Bancarella 2024 e del Premio John Fante Opera Prima. Una saga familiare, che intreccia le storie di diverse donne, madri, figlie e nipoti, e ne racconta il faticoso cammino di emancipazione. A partire da Rosa, nata nella Sicilia di inizio Novecento, cresciuta in un paesino sulle montagne, “fatta della materia del suo nome, ossia di fiori che rispuntano sempre, di frutti buoni contro i malanni, di legno resistente e spinoso”. «Risultato di un lavoro di scrittura per azioni» e di un «lungo sfrondamento di descrizioni e dettagli», “Il cognome delle donne” nasce da storie tramandate, spiega Tamigio a L’Espresso: «I dialoghi, e in generale la costruzione di questo romanzo, sono frutto dell’oralità e di conversazioni tra personaggi di una stessa famiglia. La grande bellezza della pagina scritta rimane la possibilità di rendersi conto di come sono costruite le frasi, della parola che chi scrive ha cercato accuratamente. Nella lettura di una professionista le voci e le intonazioni diventano un plus che l'audiolibro dà alla lettura. E io desideravo che la voce narrante fosse quella, fosse femminile, perché la voce di questo libro è una voce di donna».
Modella la pagina, e la interpreta per il pubblico del festival - che sarà dotato di apposite cuffie per un ascolto di grande efficacia - l’attrice e doppiatrice Chiara Francese: «Tutto parte dal teatro, anche la lettura. Leggere è recitare», spiega: «Leggendo cerco sempre di rifarmi al carattere descritto in pagina. Gioco sulle note, sulle intenzioni all'interno di una frase. Per questo gli audiolibri sono complessi. Sono un mix fra teatro, lettura e doppiaggio».
E il ruolo del teatro nell’audiolibro sarà centrale per coinvolgere il pubblico nell’ascolto di brani letti dal vivo: «Vengo dal teatro di strada, sono abituata ad avere la gente vicina, a una distanza da cui non si può fare a meno di vedere le reazioni», sottolinea Francese, che nella sua poliedrica carriera è stata anche voce narrante negli album di Ghemon (“E vissero feriti e contenti”) e Marracash (“Persona”): «È qualcosa che fa crollare le sicurezze e costruire un’armatura, ma quando leggo cerco sempre di alzare lo sguardo sulle persone, perché l’unica cosa che conta è che il testo arrivi, dalla prima all’ultima parola. È il ritorno alla dimensione comunicativa della letteratura, fondamentale anche per chi scrive». E all’esperienza antica, ancestrale, di ascoltare storie.