Amici bestiali
Invecchiare per bene
Visita ortopedica, analisi del sangue, test per la demenza. Nei cani l’età si fa sentire presto. Ora c’è un piano di prevenzione ad hoc
Le è bastato l’affetto verso il suo cane per farle scattare la scintilla e decidere di mettere su un piano di prevenzione per i cani anziani. Lei è Fabrizia Canepa, presidente dell’ordine dei medici veterinari di Novara che, nella clinica Ca’Zampa della sua città, ha messo a punto un piano di prevenzione per i cani in età pregeriatrica. I cani invecchiano esattamente come noi: dolori, perdita di udito e della vista, deficit cognitivo. La novità è che il cane o il gatto vanno seguiti appena la curva della loro vita comincia a scendere. Si va in base al peso: per i cani fino a dieci chili a partire dagli undici anni, per quelli di quaranta chili, a sette anni si è già vecchierelli. Il piano di prevenzione per la terza età prevede analisi del sangue, una visita ortopedica e un test (CADES, sta per Canine Dementia Scale) con una serie di domande da fare al proprietario per stabilire quale sia lo stato di demenza del cane. L’obiettivo non è certo quello di ringiovanirlo, ma di portarlo alla vecchiaia nel miglior modo possibile, e soprattutto senza dolore.
Tra le novità oggi a disposizione per la cura del cane anziano e dolorante, c’è la laser terapia indicata per il dolore articolare e per la sua azione anti infiammatoria. Un trattamento non invasivo e privo di effetti collaterali. Non solo. Un altro aiuto per il cane anziano è l’ozonoterapia: «L’ozono è una molecola che toglie il dolore, rinnova i tessuti non escludendo le tradizionali terapie mediche e chirurgiche ma aiutandole a funzionare meglio senza alcun effetto collaterale», ha spiegato a L’Espresso Roberto Da Pozzo, veterinario di Ca Zampa Brugnato, che da anni promuove questo tipo di trattamento. Una pagina nuova nella cura dei nostri quattro zampe. Quindi non aspettiamo che suonino campanelli di allarme, perché sarebbe già troppo tardi. La vita degli animali da compagnia è molto più lunga rispetto al passato e questo dato di fatto ha stimolato il mondo scientifico veterinario a fare sempre di più: non solo cura di patologie, ma prevenzione. Gli Amici Bestiali ringraziano.