Volti emergenti
2025 tra il futuro e Corrado
Il meteo per i più piccoli. Un pretesto per parlare di ambiente, clima, spazio. Il conduttore di due programmi di Rai Kids guarda al domani ispirandosi a un grande presentatore del passato
Ambiente, meteo spaziale, sistema solare, astronomia. Tornano su Rai Gulp i programmi dedicati ai ragazzi, con approfondimenti sulle materie scientifiche e la sostenibilità, “Green Meteo” e “Meteo Spazio”. La quinta edizione di “Green Meteo” partirà il 13 dicembre (ogni venerdì alle ore 19,35 e il sabato in replica alle 8,30), mentre “Meteo Spazio” sarà in onda dal 17 (ogni martedì alle 19,35). Da ormai cinque anni la struttura di Rai Kids, diretta da Luca Milano, dedica molta attenzione a queste tematiche, sempre più esplorate dai più giovani che sembrano interessarsi all’ambiente molto più degli adulti. A certificarlo anche uno studio dell’Istat su dati del 2023: i giovani fino a 24 anni sono più sensibili dei più grandi rispetto a biodiversità (40 per cento tra i 14 e i 24 anni, contro il 18,5 per cento degli ultracinquantacinquenni), distruzione delle foreste (24,6 per cento vs 18,4 per cento) e l’esaurimento delle risorse naturali (29,2 per cento vs 21,3 per cento). Al timone di questi due programmi Riccardo Cresci, conduttore, inviato e autore della Rai. Di ambiente e sostenibilità Riccardo ne parlava già diciotto anni fa, quando ancora non era un tema centrale come oggi. È stato il volto più giovane di Sky. Nel 2007 a soli 23 anni conduceva Sky Meteo24. Oggi è anche uno degli inviati della trasmissione dedicata all’inclusione e al sociale “O Anche No”, in onda su Rai 3 e insegna “Dizione, comunicazione verbale e non verbale” al Master in giornalismo della Lumsa e in altri atenei.
Com’è possibile coniugare i linguaggi di televisione e social network, su cui i ragazzi passano oggi la maggior parte del loro tempo?«Bisogna guidare le nuove generazioni ricche di stimoli continui e vittime spesso di un sovraccarico cognitivo. Oggi non esistono più solo la tv e lo smartphone, i mezzi tradizionali coesistono con tutti gli altri. Tutti i mezzi diventano parte essenziale di un unico racconto. Immaginate un puzzle e pensate che la tv, la radio, i social network, i siti web siano parte essenziale per mettere insieme i pezzi e generare una narrazione. La televisione fa parte di questo puzzle, perché permette di approfondire tematiche che sui social rimangono esplorate a metà. E poi c’è la fruizione: i ragazzi che guardano un video di “Green Meteo” sui social di Rai Gulp, saranno spronati ad approfondire quel contenuto accendendo la televisione. La tv rimane un mezzo affascinante e sicuro e il servizio pubblico della Rai è un pezzo essenziale della nostra cultura».
Quali sono le principali novità dei suoi programmi quest’anno e qual è la soddisfazione più grande che queste trasmissioni le hanno regalato?
«Questi programmi viaggiano su un doppio binario: intrattengono i ragazzi e li informano su temi attuali come la sostenibilità e il green, grazie all’aiuto della redazione di Rai Meteo, diretta da Giuseppe Sangiovanni. I programmi sono stati ideati da Claudia Adamo, fisica dell’atmosfera; c’è un lavoro meticoloso dietro ogni puntata, perché sentiamo la responsabilità di fare divulgazione scientifica agli adulti di domani. I ragazzi sono il vero driver del cambiamento e bisogna trattarli con rispetto. Quest’anno, oltre alla collaborazione dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), interverranno nuovi esperti e meteorologi pronti a parlare di ecologia e cybersicurezza. Abbiamo voluto agevolare l’interazione con i giovani, creando anche lo spazio per un quiz. La sensazione di aver ispirato anche solo una persona a fare scelte più sostenibili e a coltivare curiosità verso questi argomenti è un aspetto decisamente gratificanti».
Non solo sostenibilità, ma anche un occhio attento all’inclusione e alla disabilità nel suo lavoro quotidiano...«Sono legato a tutti i miei impegni televisivi, ma con il programma “O Anche No” su Rai 3, condotto da Paola Severini Melograni, ho potuto conoscere una realtà che mi ha arricchito. È un programma dedito ad ascoltare gli altri, i protagonisti sono le storie di chi le racconta. In tutti i giovani emerge un vissuto di grande solitudine e prevale la voglia di stare insieme agli altri facendo squadra, senza discriminazioni. È fondamentale divulgare contenuti di valore morale. Nessuno deve rimanere mai indietro».
A chi si ispira per la sua conduzione?
«C’è un grande maestro, uno dei fondatori della tv, una persona garbata, ironica e un professionista unico, il presentatore che entrava in punta di piedi nelle case degli italiani: Corrado. Continuo a guardare agli esempi del passato, capaci di intrattenere e comunicare con un solo sguardo e in un modo mai urlato. Attualmente rivedo questo modo sempre educato e garbato di condurre in professionisti come Antonella Clerici, Milly Carlucci, Marco Liorni e Carlo Conti. Corrado resta per tutti un esempio di classe ed eleganza, mi dispiace non averlo potuto conoscere personalmente. È proprio dai maestri del passato come lui che troviamo gli spunti migliori necessari per ispirarci alle idee del futuro».