Ho visto cose

Beatrice Venezi ha fatto anche cose buone

di Beatrice Dondi   2 maggio 2024

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Beatrice Venezi

La direttrice d’orchestra racconta (bene) otto compositrici in "Voci fuori dal coro". E sarebbe ingiusto oltre che piccino ridurre il suo mestiere semplicemente alla fiamma della sua bandiera politica. Come se, per assurdo, si censurasse uno scrittore

Si è fatto un gran parlare, spesso a buonissimo diritto, della tv del merito, quello fasullo come una patacca, perché l’amicizia o il credo politico regalava nomine e affidava programmi col gusto del caso, portando le carte del mercante in fiera a sovrapporsi tra loro, pur di affidare un titolo. Che tanto, del pubblico poco importa a chi si aggira nella stanza dei bottoni o nei viali dei cavalli. 

 

Poi all’improvviso, Beatrice Venezi, la donna che recentemente ha fatto parlare di sé più per i suoi legami di governo che per le sue capacità artistiche, la direttrice che si fa chiamare maestro, forse per restare affine alla dicitura presidenziale, la musicista che ha passato forse troppo del suo prezioso tempo nei talk show di Rete 4 bacchettando parole anziché agitando la bacchetta, ecco proprio lei ha scritto e condotto un gioiellino che perdere sarebbe un peccato. E di questo bisogna proprio darle merito. 

 

Si intitola “Voci fuori dal coro” e anche se il pensiero porta tristemente allo strepitio di Mario Giordano, in realtà è una minuscola ma gradita perla che si trova al momento solo su Rai Play. Un racconto di donne uniche in un mondo di uomini che avrebbe fatto molto volentieri a meno di loro. Venezi ha una sua indubbia maturità narrativa e con le mani giunte accompagnata da ospiti graditi, vuoi un violino, vuoi un dj alla bisogna, racconta storie, di musica e di pregiudizi. 

 

«Non dobbiamo mai dimenticare che se oggi la musica è arrivata fino a noi ha potuto farlo solo grazie a chi ha avuto il coraggio di scriverla. Un gesto così naturale oggi ma così rivoluzionario per le donne di un tempo che se lo facevano non potevano dichiararlo. Ogni donna di questo viaggio è una donna che vorrei essere stata, che forse sono o che mai sarò. Ma senza di loro io non sarei mai potuta salire sul podio». 

 

Così apre il programma la direttrice d’orchestra e con voce misurata di chi sa quel che dice, ti trascina in otto storie perlopiù inedite di sconfitte di genere. Dalla monaca ingioiellata che scriveva canti gregoriani e sosteneva con convinzione che Gesù fosse femmina, alle intuizioni di Björk sino alla sorella di Mozart, Nannerl, eccellente compositrice, pianista e insegnante della cui musica non è rimasto nulla, neanche una nota. Insomma, a buon diritto Beatrice Venezi protagonista di questo piccolo programma è una donna che usa le sue competenze e si fa ascoltare con gusto. E sarebbe ingiusto oltre che piccino ridurre il suo mestiere semplicemente alla fiamma della sua bandiera politica. Come se, per assurdo, si censurasse uno scrittore che ha scritto migliaia di pagine sul fascismo solo perché è chiamato a parlare del 25 aprile.

 

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DA GUARDARE 
Di solito si dice buona la prima, ma fortunatamente della serie “Il Re”, (Sky) c’è anche una seconda stagione, che di soddisfazioni ne regala parecchie. A partire dalla presenza di Luca Zingaretti-Bruno Testori, chiuso nel buio di una cella in cui affoga nella sua anima altrettanto buia. Quindi bene, bravi, tris.

 

MA ANCHE NO
Forse qualcuno se ne sarà accorto ma è appena finito per la nona volta su Discovery + e Real Time “Matrimonio a prima vista”, quel programma folle in cui due sconosciuti si presentano direttamente durante lo scambio degli anelli. E anche quest’anno alla fine del programma viene da ringraziare con le mani giunte l’esistenza del divorzio breve.