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17 dicembre, 2025Cucinare e dipingere sono due azioni sorelle: entrambe richiedono strumenti giusti, sensibilità, libertà creativa
Per secoli, la cucina è stata il luogo meno nobile della casa: un anfratto operativo, ma nascosto. Nel Medioevo, ad esempio, era separata dagli ambienti abitati. La vera svolta è avvenuta solo nel Novecento: con l’arrivo dell’industrial design, la cucina ha iniziato la sua trasformazione. Oggi è diventata uno spazio identitario delle abitazioni, dove estetica, tecnica e ritualità domestica si incontrano. In questa rinnovata concezione è nato “Silenzio, parla il cooking”, il progetto de Le Guide de L’Espresso realizzato in collaborazione Elica e che interroga lo spettatore: può la cucina diventare un’esperienza sensoriale, quasi un’installazione abitabile?
Per Francesco Casoli, presidente di Elica, il legame tra cucina e arte è una storia industriale lunga oltre mezzo secolo. «Siamo sempre alla ricerca di un equilibrio», racconta. «Lavoriamo con la materia, e il cibo stesso è materia viva: va trattato, trasformato, richiede movimento, fatica, condivisione». L’estetica, da sola, non basta. Il design deve tenere insieme serenità ed energia, armonia e dinamismo, contemplazione e lavoro. La cucina come spazio d’arte “abitabile” è un’immagine potente, ma Casoli la riporta immediatamente con i piedi per terra.
«Non possiamo cadere nel totem del design che vive di eleganza fine a se stessa. È bellissimo avere pulizia delle forme, ma chi usa i nostri elettrodomestici poi deve cucinare». È un richiamo alla concretezza che ribalta uno dei rischi della progettualità contemporanea: l’idea che un oggetto debba innanzitutto essere fotografabile. Per Elica, la priorità invece è la performance. Se si rosola un fondo, deve rosolare bene. Se si inforna una lasagna, deve cuocere in modo uniforme. «Questo è ciò che non è scontato», spiega Casoli. «Il design è importante, ma la vera sfida è aiutare l’utente a fare quello che vuole fare, nella maniera più naturale e vicina possibile al suo gesto».
Cucinare e dipingere sono due azioni sorelle: entrambe richiedono strumenti giusti, sensibilità, libertà creativa. Il design diventa così una forma quasi meditativa: un ambiente che permette di “ascoltare” il proprio gesto, di rallentare, di vivere pienamente lo spazio. È un concetto che si oppone alla velocità consumistica degli elettrodomestici usa e getta, restituendo dignità all’esperienza di chi cucina, professionista o appassionato. «Vogliamo dare a chi ci sceglie qualcosa che risponda davvero al suo desiderio», dice Casoli. «Il nostro prodotto deve essere bello, certo, ma deve soprattutto soddisfare il cliente».
Il progetto "Silenzio, parla il Cooking" è stato realizzato con il contributo di Elica
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