Approfondimento

Nel Corano il sesso (e la contraccezione) non sono un tabù

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Testi sacri e detti di grandi teologi islamici raccontano come l'amore carnale e il piacere femminile siano meno stigmatizzati che nel cattolicesimo. Anche se a decidere quando e quanto è sempre l'uomo

Intorno al 1100 il grande teologo e giurista islamico al-Ghazali raccomandò ai musulmani di «unirsi sessualmente alle proprie mogli il più frequentemente possibile», perché «l'uomo che ama può esaudire il proprio desiderio soltanto con la donna amata». Passando ai testi sacri dell'Islam, una Sura (ar-R?m, 30:21) recita: «Fa parte dei Suoi segni l'aver creato da voi, per voi, delle spose, affinché riposiate presso di loro, e ha stabilito tra voi amore e tenerezza».

Riposare insieme. Con amore e tenerezza. Non solo il sesso non è un tabù, nella morale islamica, ma è uno dei cardini del matrimonio. Non al mero fine di procreare. E deve riconoscere il piacere femminile. Già. A raccogliere letture, sentenze e opinioni degli esperti del Corano, dai più progressisti agli integralisti - Isis delle schiave bambine escluso - sembrano tutti d'accordo: nella copulazione halal, lecita, è fondamentale che la donna raggiunga l'orgasmo. Che le “Mille e una notte” diano sincero piacere anche a lei. «Le vostre spose sono una veste per voi e voi siete una veste per loro», recita un'altra Sura. E una veste bella: i Testi si premurano di parlare di profumi e ceretta.

Se il godimento femminile è tanto apprezzato, è inevitabile che i dogmi siano morbidi quando si parla di contraccezione. E infatti è così: udite udite, per l'Islam non c'è niente di male a indossare il preservativo. Il seme si può disperdere senza per questo rischiare l'inferno (ovviamente nell'unico solco delle nozze). E non solo attraverso il casto coito interrotto. Anche le forme di controllo “moderne”, come la pillola o la spirale, sono consentite, se servono a garantire la “salute psicologica” della coppia: a scegliere di usare metodi contraccettivi dovranno essere sempre entrambi, di comune accordo.

Finisce qui l'entusiasmo femminista, però. A decidere quanto, quando e come ripararsi sotto le lenzuola infatti è sempre e solo l'uomo-padrone: «Le vostre mogli sono per voi come un campo da coltivare; venite nel vostro campo quando lo desiderate» (Sura II, 33).