Intercettati i colloqui tra il segretario delle Nazioni Unite e la cancelliera Angela Merkel. Nel mirino anche l'Alto Commissariato Onu per i Rifugiati (Unhcr)
Ha intercettato il segretario generale delle Nazioni Unite,
Ban Ki-moon, in suo colloquio con la cancelliera tedesca
Angela Merkel del dicembre 2008; ha preso di mira la Commissione europea, l'Alto Commissariato Onu per i rifugiati e l'Organizzazione Mondiale per il Commercio (Wto). Non ci sono limiti alla bulimia di informazioni della National Security Agency (Nsa),
come rivelano i nuovi documenti top secret pubblicati da WikiLeaks in esclusiva con l'Espresso e con un team di media internazionali.
Che la National Security Agency avesse spiato le istituzioni europee e le Nazioni Unite era già emerso. Nell'agosto scorso, grazie a
una serie di file di Snowden che permettono di ricostruire le attività della Nsa nel corso del decennio 2003-2013, il New York Times aveva rivelato come il gigante americano della telefonia, AT&T, avesse fornito l'assistenza tecnica alla Nsa per spiare le comunicazioni di un cliente AT&T eccellente: il quartier generale delle Nazione Unite a New York. Oggi, però, WikiLeaks fa affiorare i testi di alcuni intercettazioni e i “selectors”, i numeri di telefono della Commissione Europea e dell'Onu nella lista degli obiettivi della National Security Agency.
In una delle trascrizioni top secret che più farà discutere, la Nsa relaziona su un colloquio tra Ban Ki-moon e Angela Merkel, carpito
appena un mese dopo l'elezione di Barack Obama, nel 2008. Al centro della conversazione c'è un problema fondamentale come il cambiamento climatico, che l'America di George W. Bush ha sempre negato. Con la vittoria di Obama, tanto Ban Ki-moon quanto Angela Merkel guardano con speranza al nuovo presidente. «Il segretario dell'Onu Ban Ki-moon, in una conversazione del 10 dicembre con la cancelliera tedesca Angela Merkel», recita la trascrizione, «ha commentato che il mondo guarderà l'Unione Europea con “profondo interesse” per le rassicurazioni che fornirà in merito al fatto di mantenere un ruolo leader nel combattere il cambiamento climatico».
Durante la loro conversazione, Merkel e Ban Ki-moon discutono il ruolo delle conferenze sul clima, con il segretario generale delle Nazioni Unite che elogia la cancelliera «per i suoi sforzi personali nella lotta al cambiamento climatico e perché incoraggia gli altri leader a trovare un consenso sul tema», entrambi «sono a favore di un mini-summit nei primi mesi del 2009 per coinvolgere la nuova amministrazione Usa, credendo che sia importante avere un quadro chiaro delle intenzioni degli Stati Uniti».
A far discutere non sarà solo il fatto che l'intercettato è un diplomatico del calibro di Ban Ki-moon, ma anche che la Nsa ha sempre difeso i suoi programmi di sorveglianza di massa motivandoli come uno strumento fondamentale nella guerra al terrorismo: difficile capire come una tale lotta possa beneficiare dello spionaggio del segretario generale dell'Onu. E difficile anche capire come l'ascolto dei colloqui tra la leadership giapponese e quella tedesca su come affrontare il cambiamento climatico, rivelato da un'altra intercettazione top secret pubblicata da WikiLeaks, possa aver
contribuito a proteggerci dai jihadisti: è chiaro che questo spionaggio sulle strategie dei paesi europei (e non) per combattere un'emergenza come quella climatica ha permesso agli Stati Uniti di giocare una partita truccata al tavolo delle negoziazioni internazionali sul clima.
Ma tra i target della Nsa, non c'è solo il segretario generale delle Nazioni Unite, c'è anche l'Alto Commissariato Onu per i Rifugiati (
Unhcr) a Ginevra e in particolare uno dei suoi funzionari,
Bernard Doyle.
Ancora oggi, quasi tutti i “selectors”, ovvero i numeri di telefono usati dalla Nsa per sorvegliare i suoi obiettivi presi di mira alle Nazioni Unite, alla
Commissione Europea e all'Organizzazione Mondiale del Commercio (Wto), risultano funzionanti. Digitandoli, è possibile raggiungere direttamente l'ufficio del direttore della divisione Regole del Wto, a Ginevra, Johann Human, e perfino quello del consigliere militare dell'Eliseo.
Interpellati dal nostro giornale né il portavoce del segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon né l'Alto Commissariato Onu per i rifugiati né l'Organizzazione mondiale per il commercio hanno voluto rilasciare dichiarazioni sullo spionaggio della National Security Agency.