"Abbiamo corretto molte anomalie. E riusciremo a completare l'opera entro giugno 2018". Parla Luigi Magistro, uno dei commissari nominati dall'Anticorruzione per gestire il Consorzio Nuova Venezia

Luigi Magistro
«Il ripristino della legalità può rallentare i tempi e creare qualche problema. Ma questo era il nostro compito primario. Ci abbiamo messo sei mesi, adesso la macchina è ripartita». Luigi Magistro, 57 anni, napoletano, è uno dei tre commissari nominati dall’Anticorruzione per gestire il Consorzio Venezia Nuova dopo gli arresti del giugno 2014.Colonnello della Finanza e braccio operativo del pool Mani pulite, capo degli ispettori del Fisco e dell’Agenzia delle Entrate, Magistro preferisce il lavoro ?di indagine alle interviste.

Dal commissariamento, nel dicembre 2014, il Consorzio ha subito una cura dimagrante notevole. Ridotti il personale ?e i dirigenti, tagliate le spese ?e le consulenze, il bilancio ?è stato risanato con un recupero di 23 milioni di euro.
«C’è molto ancora da fare», dice Magistro, «quando siamo arrivati si erano interrotti ?i finanziamenti anche per il clima di sospetto diffuso. Pian piano siamo riusciti a rimettere in moto la macchina».
Il caso
Mose, storia di uno spreco infinito
2/3/2016

Avete trovato anche molte irregolarità?
«Si è fatta una ricognizione approfondita per garantire ?che i meccanismi che potevano determinare le note criticità fossero annullati. Molte anomalie sono state corrette».

Ad esempio?
«Stranezze contabili, progetti non necessari come la macchina per la raccolta dei sedimenti e la seconda nave jack-up da 50 milioni di euro, spese eccessive, gare molto anomale. E anche criticità dal punto di vista tecnico: la conca di navigazione che ha ceduto alla prima mareggiata, ?così come la diga foranea, ?il cassone scoppiato.
In questi giorni abbiamo fatto direttamente la gara per le paratoie del Lido, con costi decisamente inferiori a quelle precedenti».

Il Mose sarà mai completato?
«Sarebbe il colmo che restasse un’incompiuta dopo avere speso miliardi di euro. Tra i nostri compiti c’è anche quello di portare a termine l’opera, nell’interesse dello Stato, mettendola al riparo ?da episodi di corruzione.
Lo faremo con l’aiuto di tutti nei tempi previsti, spero entro il giugno 2018».