
I file panamensi contengono una serie di carte che associano la star di Mediaset alla offshore delle Seychelles, paradiso fiscale oltre che delle vacanze. Tra l'altro viene segnalato che a partire dall'agosto 2012 i documenti contabili di Melrose Street ltd sono stati conservati presso il domicilio della conduttrice tv.
«Informazioni lacunose», ha reagito lo studio legale che assiste Barbara D'Urso. Quella società, spiega una nota inviata dagli avvocati, «è stata aperta ai fini di un'operazione immobiliare che la signora D'Urso intendeva compiere in Costa Azzurra». Un'operazione che poi non si è concretizzata, prosegue la nota, e quindi Melrose è stata chiusa. In base ai documenti dell'archivio Mossack Fonseca la offshore delle Seychelles è stata liquidata alla fine del 2014.
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Nell'inchiesta in edicola da venerdì, l'Espresso darà conto dei primi 100 nomi di italiani che compaiono nell'archivio panamense ottenuto dall'International Consortium of Investigative Journalists (Icij). Nomi che vanno ad aggiungersi a quelli anticipati già domenica scorsa dal sito del settimanale, come Luca Cordero di Montezemolo, il pilota Jarno Trulli, il manager Donaldo Nicosia, sotto inchiesta per truffa insieme all'ex senatore di Forza Italia, Marcello Dell'Utri. Nell'inchiesta pubblicata domenica l'Espresso ha dato anche conto del coinvolgimento di due grandi gruppi finanziari come Unicredit e Ubi banca. Entrambi negli anni scorsi, secondo quanto emerge dalle carte, hanno avuto rapporti d'affari con lo studio Mossack Fonseca.
LA LISTA COMPLETA DEI PRIMI 100 NOMI ITALIANI DEI PANAMA PAPERS IN EDICOLA CON L'ESPRESSO VENERDì 8 APRILE