Accusato di aver evaso tasse per 14,7 milioni di euro, il campione del Real Madrid rischia fino a sette anni di prigione. Per questo ha inviato un'offerta all'agenzia tributaria iberica dicendosi disposto a pagare tutto. Purché l'inchiesta penale venga abbandonata 

Pagare per evitare il carcere. È questa la strategia scelta da Cristiano Ronaldo in seguito all'apertura di un'inchiesta del Fisco spagnolo per evasione fiscale. Secondo il quotidiano El Mundo, l'attaccante del Real Madrid ha presentato un'offerta all'Agenzia Tributaria per chiudere il caso scoppiato dopo le rivelazioni di Football Leaks, l'inchiesta giornalistica realizzata da L'Espresso insieme alle altre testate del consorzio Eic.

L'offerta avanzata dai legali del cinque volte pallone d'oro prevede che il calciatore paghi la cifra considerata adeguata dal Fisco spagnolo, a patto che la Procura di Madrid abbandoni la richiesta di condannarlo al carcere. Lo scorso giugno i magistrati spagnoli che seguono il caso avevano infatti contestato a Ronaldo un'evasione fiscale di 14,7 milioni di euro. La pena minima per i quattro reati fiscali di cui è accusato Ronaldo ammonta a sette anni di reclusione. Una prospettiva che ha portato i legali del calciatore a scegliere la strada della conciliazione.
Inchiesta
Football Leaks, così i campioni del Real Madrid fanno affari offshore
8/12/2016

Secondo El Mundo, nell'offerta avanzata all'Agenzia Tributaria spagnola il campione portoghese sostiene di non aver mai voluto frodare il Fisco iberico e di aver sempre dato mandato ai suoi commercialisti di pagare le imposte. Allo stesso tempo, però, Ronaldo si dice disposto a pagare la cifra che il Fisco ritiene di non aver ottenuto in virtù della ragnatela di società offshore utilizzate dal campione.

Le società in questione sono quelle svelate nell'inchiesta Football Leaks, pubblicata da questo giornale nel dicembre del 2016. Grazie a migliaia di documenti ottenuti dal settimanale tedesco Der Spiegel e analizzati dalle testate del consorzio EIC, è stato possibile ricostruire gli affari offshore di Ronaldo, in particolare quelli relativi ai guadagni realizzati con i diritti d'immagine. L'inchiesta ha dimostrato come, tra il 2009 e il 2014, il fuoriclasse lusitano abbia trasferito oltre 150 milioni sui conti di una finanziaria delle isole Vergini Britanniche, noto paradiso fiscale.

Prima di approdare ai Caraibi, il denaro aveva fatto tappa presso due società irlandesi, Mimm e Polaris, che avevano materialmente siglato i contratti di sponsorizzazione con grandi marchi sportivi internazionali. Circa metà della somma, 74,8 milioni, risale agli anni 2009-2014, mentre il resto è stato incassato tutto in una volta alla fine del 2015 come anticipo sui contratti fino al 2020. Quest'ultima operazione era stata resa possibile dall'intervento di un uomo d'affari di Singapore, Peter Lim.

Su 150 milioni di guadagno, Ronaldo aveva dichiarato al Fisco circa 22 milioni, pagando in totale solo 5,6 milioni di tasse. Per questo Madrid reclama 14,7 milioni di imposte arretrate. Una cifra che ora il calciatore si dice disposto a pagare. A patto di evitare problemi più grossi.