La regina del clan, detta “‘’a Piccerella” stava fuggendo in Spagna. I carabinieri del Ros l’hanno bloccata a Ciampino. Aveva già trasferito all’estero parte della cassaforte di famiglia. I capitali del narcotraffico investiti in alberghi. Il procuratore Melillo: «Interessi criminali anche nella sanità»

All’alba di questa notte, l’Alleanza di Secondigliano ha perso il capo dei capi: Maria Licciardi è stata arrestata. ‘A Piccerella è stata sorpresa all’aeroporto di Ciampino dai Carabinieri del Ros, coordinati dalla Procura di Napoli, guidata da Giovanni Melillo. Stava partendo, o meglio, stava fuggendo nel paese prescelto da molti camorristi, la Spagna, dove a gestire gli affari di famiglia si trova già da tempo sua figlia Regina.

Il personaggio
Chi è Maria Licciardi, a’ Piccerella che comanda il clan di Secondigliano
15/3/2021

È sempre stata abile la boss di Masseria Cardone a far perdere le sue tracce: nel ’98 era stata inserita nella lista dei 30 criminali più ricercati d’Italia e il 26 giugno del 2019 “mamma camorra” – avvisata per tempo e coperta da una fitta rete di protezioni - era sfuggita al maxi blitz che aveva portato al sequestro di beni per 130 milioni e all’arresto di 126 affiliati all’Alleanza di Secondigliano. Erano finiti dentro esponenti del clan Contini, Mallardo e Bosti, ma lei no. Dopo una latitanza di due mesi, l’ordine di arresto di Maria Licciardi era stato revocato dal Tribunale del Riesame e lei era tornata libera. Ma sentiva il fiato sul collo, fiutava il pericolo e le orme degli investigatori; per questa ragione, qualche mese fa, in vestaglia viola e con la sigaretta in bocca era uscita da casa da sola in piena notte, pronta a sparire. Aveva sbagliato mossa, come ha fatto anche stanotte del resto.

 

Maria, detta ‘a Piccerella per il suo fisico minuto e la sua indole schiva, ha ereditato l’impero criminale dei Licciardi da suo fratello Gennaro, detto ‘a scigna, fondatore dell’Alleanza di Secondigliano – dopo aver fatto la guerra alla Nco di Raffele Cutolo – insieme a Ciccio Mallardo ed Edoardo Contini. Licciardi era considerata dagli altri boss del cartello “la mente fine del clan”, la sua propensione al comando e la sua ferocia poi hanno fatto il resto e alla morte di Gennaro Maria ha scalato il gotha di Secondigliano, costringendo alla ritrattazione, per esempio, Costantino Sarno, padrino di Miano, un pentito potenzialmente pericolosissimo per l’Alleanza: solo lei poteva riuscirci, solo a lei era stato dato e riconosciuto questo potere.

 

Torna in carcere la donna che dagli anni ‘90 è considerata alla testa e alla cassa del cartello di Secondigiano, il sodalizio criminale più pericoloso e potente della Campania, con una capacità di controllo del territorio totale e una forza d’infiltrazione nell’economia legale che non ha eguali nel nostro Paese. Negli anni, l’holding di Secondigliano ha esteso i suoi interessi ovunque nel mondo, accumulando una montagna di denaro attraverso il narcotraffico, la vendita internazionale di capi contraffatti, le scommesse clandestine, le estorsioni.

 

Una ricchezza immensa da occultare e rinvestire attraverso ramificate attività legali, intestate a incensurati, in settori strategici come quello alberghiero e congressuale, per esempio, attraverso l’acquisizione di strutture e villaggi a Napoli e provincia, oltre che in zone turistiche come la Costiera. L’abbraccio mortale della camorra imprenditrice di Secondigliano tutto lambisce e tutto inquina, anche la pubblica amministrazione, la Sanità prima di tutto: alcuni ospedali sono cosa loro.

 

L’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli, per esempio, era diventato la “sede sociale” dell’Alleanza di Secondigliano, come ha dichiarato il Procuratore Melillo, “ne controllavano gli appalti, le assunzioni, i rapporti con i sindacati”.

 

Con l’operazione di questa notte, lo Stato ha dato scacco matto al re, anzi alla regina, una mossa imparabile per l’Alleanza, una sconfitta pesante per il clan di Masseria Cardone. Cosa accadrà adesso? Si teme una nuova guerra di successione, finché gli equilibri criminali non troveranno un nuovo assesto, all’interno e all’esterno del cartello di Secondigliano. E allora si ricomincerà tutto da capo.