Le risposte integrali del leader di Italia Viva, Matteo Renzi, alle domande inviategli da L’Espresso e dal consorzio Icij

Ecco le risposte integrali del leader di Italia Viva, Matteo Renzi, alle domande inviategli da L’Espresso e dal consorzio Icij, alle 9.30 del primo luglio, sugli Uber Files, che riguardano le attività di lobby organizzate dalla multinazionale tra il 2014 e il 2016, quando era presidente del consiglio e segretario del Pd.

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Uber files, ecco gli italiani che hanno lavorato per il colosso dei trasporti
15/7/2022

Gentili Signori,

abbiamo ricevuto le vostre gentili richieste di chiarimento sui rapporti tra Uber, Jim Messina e Matteo Renzi. Precisiamo che molte risposte avrebbero necessità di verifiche ufficiali che non riusciamo a fare in un arco di tempo così ristretto non avendo immediato accesso ai file di agenda, whastapp, sms, email documenti di Palazzo Chigi. Speriamo di aver fatto tuttavia un lavoro utile con queste brevi precisazioni.

1. Confermiamo che Jim Messina e Matteo Renzi si conoscono da prima che Renzi diventasse primo ministro. Il loro primo incontro dovrebbe essere databile dicembre 2012-inizio 2013 a Firenze.

2. Confermiamo che Messina ha collaborato con Renzi nella campagna elettorale per il referendum costituzionale del dicembre 2016.

3. Renzi ricorda di aver parlato numerose volte di politica nazionale e internazionale con Messina – almeno una decina di volte – ma non crede di aver mai parlato con Messina di Uber. Se l’argomento è stato toccato in una conversazione, questo è accaduto come argomento a margine. Negli appunti di Renzi rispetto agli incontri con Messina non c’è mai riferimento a Uber ma altre valutazioni (campagna referendaria, situazione politica, rapporti con Casa Bianca).

4. Le istituzioni da voi citate (Autorità per la Concorrenza, Autorità dei trasporti, Consiglio di Stato) sono tre istituzioni indipendenti che non hanno – per legge – alcun vincolo con il Governo. Ove anche Renzi avesse voluto far qualcosa sul tema, non aveva alcun margine di intervento presso le citate autorità.

5. Renzi ricorda che in quel periodo vi erano numerose discussioni sul tema taxi ma a differenza di altri argomenti su cui il Governo si impegnò politicamente in Parlamento, anche mettendo la fiducia il dossier taxi fu sempre seguito a livello ministeriale e non dal Primo Ministro come molti altri tra cui ad esempio la riforma delle banche popolari o l’introduzione delle unioni civili per persone dello stesso sesso. Queste vicende furono seguite da Renzi, i taxi no

6. Renzi non ricorda il particolare per cui il suo ex portavoce, Filippo Sensi, avrebbe suggerito di non incontrare il fondatore di Uber. Non risulta, insomma, una segnalazione negativa sul fondatore che peraltro Renzi crede di non avere mai incontrato. E crede che non ci sia alcuna richiesta ufficiale di incontro (da confermare, però, una volta verificate le email e le agende).

7. A Renzi risulta invece che uno stretto collaboratore dell’ex ministro degli esteri – e poi primo ministro – Paolo Gentiloni sia stato assunto da Uber dopo la fine del Governo Gentiloni. Ma questa assunzione non fu comunicata preventivamente a Renzi che la apprese dal comunicato ufficiale.

8. I nomi dei partecipanti alle cene di finanziamento del Partito Democratico sono pubblici e trasparenti. Si tratta di centinaia di persone che versavano mille € a testa. Renzi non ricorda se vi fossero dei manager di Uber ma lo ritiene ampiamente probabile visto che le cene vedevano una partecipazione molto numerosa di tanti esponenti della comunità imprenditoriale e finanziaria.

Speriamo di essere stati utili al vostro lavoro giornalistico.

Cordialmente,

l’Ufficio del Senatore Matteo Renzi

 

Lunedì 11 luglio, dopo la pubblicazione sul nostro sito dei primi articoli sugli Uber Files, il senatore Matteo Renzi ha risposto anche a un’ulteriore domanda, inviatagli da L’Espresso e dal consorzio Icij il precedente giovedì 7 luglio, che riguarda tre manager della multinazionale, fotografati a Roma nel gennaio 2016, tra cui il dirigente per l’Italia, ripreso mentre entrava nella sede centrale del Pd.

 

Ribadiamo anche alla luce del titolo del vostro giornale online che non risultano incontri di Renzi coi vertici Uber e non risultano leggi a favore di Uber.
Quanto a incontri nella sede del Pd, fateci sapere le date e vi diremo dove era Renzi quel giorno.
Possiamo però già̀ escludere che egli utilizzasse l’ufficio di segretario del Pd perché ha sempre svolto tutti gli incontri a Palazzo Chigi. Egli frequentava la sede del Pd solo per le riunioni degli organi di partito.

Ovviamente non abbiamo alcuna idea di chi possano aver incontrato i dirigenti Uber alla sede del Pd nè potremmo averla visto che - ribadiamo - Renzi non ha incontrato il ceo di Uber e Renzi non ha fatto norme a favore di Uber.

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