Fa parte della Ue, ma è la «banca occulta» di Mosca: almeno 96 oligarchi sanzionati hanno usato l'isola come base per spostare enormi flussi di capitali aggirando i controlli. L'Espresso pubblica in esclusiva per l'Italia la nuova inchiesta internazionale con il consorzio Icij e Paper Trail Media. E dal 17 novembre in edicola i nomi di aziende, luoghi e personalità del nostro Paese coinvolti

Come fanno gli oligarchi di Mosca a sfuggire alle sanzioni di guerra? Com'è possibile che restino padroni di società anonime, attive in tutto il mondo, che controllano aziende, fabbriche, impianti di energia, ville, alberghi, yacht, opere d'arte, squadre di calcio? È vero che ci sono politici e giornalisti europei al soldo di Putin? A questi dubbi risponde Cyprus Confidential, un'inchiesta giornalistica internazionale che porta alla luce il lato oscuro del sistema finanziario della piccola nazione europea di lingua greca.

 

Cipro è descritta da almeno vent'anni a livello internazionale come «il paradiso degli oligarchi». Prima della guerra in Ucraina, le banche dell'isola erano arrivate a gestire ricchezze russe per oltre 200 miliardi di dollari. Dal 2022, dopo l'attacco di Mosca a Kiev, le autorità cipriote si sono impegnate ad applicare le sanzioni contro il regime di Putin e a potenziare le misure che erano state varate già dal 2014 dopo l'annessione della Crimea (e il primo conflitto separatista nel Donbass). L'inchiesta Cyprus Confidential mette in dubbio l'efficacia delle sanzioni. I giornalisti hanno potuto esaminare una massa di documenti riservati di sei grandi studi professionali, con base nell'isola, che gestiscono società anonime per ricchi clienti di tutto il mondo: dalle carte sono emersi i nomi di ben 96 oligarchi sanzionati. Almeno 25 di loro risultano sottoposti ai vincoli internazionali fin dal 2014. Ma hanno potuto continuare a muovere fiumi di denaro, segretamente, con la copertura dei fiduciari della nazione europea. 

I personaggi
Cyprus Confidential, tutti gli oligarchi coinvolti nell'inchiesta
14-11-2023

Cyprus Confidential è il nome di un'inchiesta, coordinata dal consorzio Icij, che ha unito oltre 250 giornalisti di 55 Paesi, tra cui L'Espresso in esclusiva per L'Italia. I cronisti di decine di testate diverse hanno lavorato insieme per più di sei mesi, come una redazione collettiva, per esaminare una montagna di carte riservate, provenienti dai sei studi legali e fiscali di Cipro. Si tratta di oltre 3,6 milioni di documenti ottenuti dai reporter tedeschi di Paper Trail Media, con il contributo di DdoSecrets (Distributed Denial of Secrets) e Occrp, che li hanno condivisi con i giornalisti di Icij. L'inchiesta svela una miriade di affari finora tenuti nascosti, che coinvolgono personaggi internazionali dell'economia, politica, sport, televisione e fa luce sulle ricchezze segrete dei più potenti oligarchi russi, documentando le manovre utilizzate per sfuggire alle sanzioni di guerra, con enormi flussi finanziari trasferiti anonimamente attraverso reti di trust e società offshore gestite dai consulenti di Cipro.

Tra gli studi frequentati dagli oligarchi russi c'è anche quello fondato dal più importante avvocato e politico di Cipro, Nicos Anastasiades, che è stato Presidente della Repubblica dal 2013 fino all'inizio di quest'anno. Quando è diventato capo dello Stato, ha ceduto l'attività professionale alle due figlie, che la gestiscono tuttora. Mentre era presidente, Anastasiades ha incontrato più volte Vladimir Putin a Mosca e si è impegnato pubblicamente a promuovere i rapporti economici tra Cipro e la Russia. Nello stesso periodo, come mostrano le carte riservate, lo studio di famiglia acquisiva la gestione fiduciaria di ricchissime società anonime che risultano controllate da miliardari russi sanzionati per i legami con il regime di Putin. Alle domande dei giornalisti di Cyprus Confidential, lo studio ha risposto che «nessuno dei nostri professionisti è mai stato accusato di alcun tipo di illecito». E ha sottolineato che nel 2019, dopo i primi articoli della stampa internazionale sui rapporti con alcuni oligarchi, «l'Agenzia anti-riciclaggio di Cipro ha aperto un'indagine molto approfondita, che ha escluso qualsiasi coinvolgimento del nostro studio in condotte illegali o attività sospette».

 

 

I documenti alla base dell'inchiesta giornalistica partono dal 1995 e arrivano fino all'aprile 2022. Le carte provengono da sei studi di consulenze legali e fiscali (ConnectedSky, Cypcodirect, Djc Accountants, Kallias & Associates, MeritKapital, MeritServus) e da un sito, I-Cyprus, gestito da una ditta della Lettonia, che pubblica a pagamento gli atti ufficiali di tutte le società registrate a Cipro. I risultati dell'inchiesta dimostrano con ampia evidenza l'importanza degli oligarchi nel sistema finanziario dell'isola: tra i 104 miliardari russi censiti da Forbes, almeno 67, cioè due terzi, sono clienti degli studi di Cipro, spesso con tutta la loro ricchissima famiglia. Per ciascun oligarca, oltre a gestire le società cipriote, i fiduciari amministrano costellazioni di offshore, con sedi tra British Virgin Islands, Jersey, Panama, Dubai e altri paradisi fiscali.

 

Tra i clienti russi degli studi di Cipro, l'inchiesta ha identificato 44 «persone esposte politicamente»: politici, pubblici ufficiali, dirigenti di aziende pubbliche, che le norme finanziarie internazionali impongono di schedare, con i loro familiari, per prevenire rischi di corruzione e riciclaggio, cioè per evitare che possano usare società estere per nascondere tangenti o altre ruberie. I loro nomi però restano scritti solo nelle carte riservate dei fiduciari e consulenti, finora inaccessibili.

 

Cyprus Confidential rivela inoltre che quasi 800 società anonime internazionali (trust e offshore) fanno capo a oligarchi russi sanzionati fin dal 2014. In molti altri casi, le misure sono scattate dopo l'aprile 2022, quando si fermano i documenti disponibili, per cui non è possibile stabilire con certezza se e quali professionisti ciprioti abbiamo continuato a lavorare per quei clienti russi anche dopo le ultime sanzioni. Oggi tutti gli studi interpellati sostengono di non aver mai violato le sanzioni collegate alla guerra in Ucraina da quando sono entrate in vigore, dopo la primavera 2022.

 

A Cipro operano anche colossi mondiali delle consulenze come la Pwc, che ha una filiale locale con più di mille dipendenti. I documenti interni mostrano che la sede di Cipro ha aiutato un ricchissimo oligarca, Alexey Mordashov, a trasferire un tesoro da un miliardo e mezzo di euro a misteriose società anonime: un'operazione molto sospetta, perché risulta eseguita lo stesso giorno in cui il patron della Severstal - il gigante russo dell'acciaio, energia e miniere, che fino a pochi anni fa controllava anche l'ex Lucchini di Piombino – veniva colpito dalle sanzioni internazionali. 

 

Una serie di pagamenti riservati portano anche a Hubert Seipel, giornalista tedesco, scrittore e personaggio televisivo, che da qualche anno è impegnato a difendere pubblicamente il governo di Mosca e la figura di Vladimir Putin, a cui ha dedicato due libri. Seipel è stato ricevuto personalmente dal presidente russo e ha anche diffuso le immagini di una battuta di caccia insieme a Putin. Il giornalista, che oggi ha 73 anni, ha sempre respinto con veemenza («No!») l'accusa di aver ottenuto vantaggi economici in cambio dell'appoggio a Mosca. Le carte di Cipro ora mostrano che Seipel ha dimenticato di dichiarare ai cittadini tedeschi di aver ricevuto due bonifici, per un totale di 600 mila euro, tra il 2018 e il 2019, da una società offshore controllata segretamente dall'oligarca Mordashov. Nelle note scritte a mano dai consulenti del miliardario russo (Cypcodirect e Pwc Cyprus) si legge che la causale dei bonifici era una «sponsorizzazione» per i libri di Seipel, in particolare un saggio allora in preparazione «sull'ambiente politico russo», da collegare a una «biografia di Putin» già pubblicata nel 2013.

 

Le società anonime con base a Cipro sono state utilizzate anche da personalità di molte altre nazioni. Tra i politici di fama internazionale c'è l'ex campione di pugilato Vitali Klitschko, eletto per due volte sindaco di Kiev: in passato aveva appoggiato un presidente filo-russo, ma negli ultimi anni si è staccato da Mosca e con l'inizio della guerra è diventato uno dei personaggi simbolo della resistenza ucraina. Con lui, nelle carte delle offshore di Cipro, è registrato suo fratello Vladimir. 

 

 

Tra gli altri politici che hanno fatto scalo nel paradiso fiscale europeo c'è l'ex ministro delle finanze austriaco, Karl-Heinz Grasser, e un esponente in carica del governo della Guinea Equatoriale.

 

Cipro è stata usata come base per trattative economiche segrete anche da regimi dittatoriali. La Syrian Petroleum Company (Spc), la compagnia petrolifera statale controllata dal governo di Bashar Assad, ha trattato diversi affari, dal 2014 al 2019, utilizzando come tramite una compagnia di Cipro. La Siria è finita sotto embargo internazionale dal 2011, dopo la feroce repressione delle rivolte popolari contro il regime, per cui le compagnie statali non hanno più potuto firmare contratti direttamente con aziende occidentali. Le carte ora mostrano che, attraverso lo studio Demetriades di Cipro, la Spc ha comunque potuto ordinare attrezzature petrolifere a una società americana. I documenti disponibili descrivono nei dettagli le merci trattate, ma negli studi di Cipro non ci sono le ricevute di consegna, per cui non è chiaro se la Siria abbia effettivamente ottenuto quei prodotti americani, in plateale violazione dell'embargo. Un portavoce della compagnia statunitense ha assicurato al consorzio Icij di «non avere trovato evidenze» che quelle forniture siano state eseguite. Ma se erano solo parole, come mai le trattative commerciali sono andate avanti per cinque anni, per prodotti sempre diversi? Dalle società interessate, su questo punto, nessuna risposta.

 

A partire dal prossimo numero, in edicola da venerdì 17 novembre, L'Espresso pubblica in esclusiva per l'Italia le notizie dell'inchiesta Cyprus Confidential che riguardano aziende, luoghi e personalità del nostro Paese.