Ecr è il movimento che ottiene più denaro, ma ha anche il numero più alto di istruttorie dell’Authority. Da quando la presidente del Consiglio ne è ai vertici, ha moltiplicato le iniziative e attratto nuovi finanziatori. Anche su richiesta

Il denaro non mente. Indica la direzione giusta. Prevede le mutazioni del potere. Non fa scommesse azzardate. Il denaro sostiene con una certa risolutezza che, a neanche un semestre dalle elezioni nel vecchio continente, il partito europeo più brillante e robusto è l’Ecr Party, cioè la coalizione dei conservatori e dei riformisti. Un tempo scomoda residenza per la destra britannica, adesso magione in espansione di Fratelli d’Italia, che professa il «sacro egoismo», per dirla con Antonio Salandra, assieme a cechi, svedesi, polacchi, spagnoli. Ecr è il partito con più denaro dai privati: circa 300 mila euro annui in media, e non importa se le scadenze elettorali sono vicine o lontane. Lo ammette con una punta non camuffata d’orgoglio il segretario generale di Ecr, il deputato italiano Antonio Giordano: «Da quando Giorgia Meloni è presidente del gruppo (cioè dal 30 settembre 2020, ndr), quindi ben prima di diventare primo ministro, il partito ha rivitalizzato la propria iniziativa in tutta Europa e oltre con una intensa attività di convegni, comunicazione e approfondimento. Questo ha innescato un aumento dell’interesse dei donatori con una crescita costante anno dopo anno».

 

Il gruppo Ecr conta 67 parlamentari su 705 a Bruxelles, in questa legislatura che termina a giugno; ai 67 effettivi vanno sottratti i tre esponenti belgi di Nuova alleanza fiamminga che lamentano un notevole disagio da quando i britannici se ne sono andati. La delegazione più consistente (24) è dei reazionari polacchi di Diritto e Giustizia: non sono più al governo con Mateusz Morawiecki, amico di Giorgia Meloni, ma detengono la presidenza della Repubblica con Andrzej Duda. Oggi FdI formato europeo ha una dimensione modesta di 9 deputati, ma non c’è bisogno di sofisticati sondaggi per predire che questa cifra verrà triplicata. Dunque la presidente Meloni, con l’arcigna comitiva polacca e i rifornimenti spagnoli dei neofranchisti di Vox, avrà a disposizione un bel reggimento per incidere, portando al centro di Bruxelles la periferia politica d’Europa e soprattutto per integrare la maggioranza Ursula, ovvero la sintesi clorofilliana e cromatica fra popolari, socialisti e liberali che vorrebbe rinnovare il mandato di Ursula von de Leyen alla Commissione europea.

 

Antonio Giordano

 

La più solida novità viene da destra e viene da Ecr Party. Perciò Ecr Party e la sua fondazione New Direction attraggono denaro. Va premesso che coalizioni/partiti di Bruxelles ricevono ingenti capitali dall’Unione europea, ma questi fondi pubblici sono legati a costi sostenuti (e certificati), una sorta di rimborso per le attività politiche. Per Ecr Party, che rappresenta un decimo del Parlamento europeo, si parla di 6,3 milioni di euro nel 2021 e 6,9 nel 2022, comprensivi dei rimborsi per le attività dei singoli deputati. Il denaro privato, invece, può servire a spese non così vincolate ai regolamenti europei o semplicemente per fare cassa. I frequenti versamenti per Ecr Party – il limite è di 18 mila euro annui  – più volte hanno suscitato l’attenzione dell’Autorità europea che controlla i bilanci dei partiti e più volte hanno richiesto istruttorie per stabilire la correttezza delle donazioni.

 

Per esempio, di recente l’Autorità ha esaminato i 18 mila euro per Ecr provenienti da B&K Agency srl. Questa piccola società a responsabilità limitata con un capitale di mille euro, che si occupa di pubbliche relazioni, è stata costituita a Milano lo scorso settembre e di conseguenza risulta ancora inattiva. La proprietaria è Julia Kril, ventenne ucraina che vive in Italia con un permesso di soggiorno per motivi di studio. L’altro socio, con una quota irrisoria, è il trentenne bresciano Luca Bertoletti. Julia e Luca sono due giovani lobbisti che hanno rapporti (o hanno avuto rapporti) con il Consumer Choice Center, un’organizzazione americana che, a dispetto del nome, non tutela i consumatori, ma gruppi industriali che devono difendersi in Europa da leggi che considerano restrittive o addirittura repressive. Il Consumer Choice Center dichiara di avere ricevuto finanziamenti da molteplici settori: alcolici, tabacco, farmaci, chimica, criptovalute, energia, trasporti. È proprio il Consumer Choice Center la matrice di World Vapers’ Alliance, l’alleanza dei fumatori di svapo (le sigarette senza combustione) la cui responsabile per la comunicazione è Julia Kril: «I governi di tutto il mondo stanno limitando sempre di più lo svapo attraverso misure per renderlo più costoso e vietare gli aromi». Perciò è stata creata questa alleanza di fumatori “virtuosi” e Julia lavora per loro. E la stessa Julia spiega a L’Espresso che B&K Agency non ha scelto Ecr, ma Ecr si è rivolta a B&K: «Ci hanno chiesto una donazione e abbiamo deciso di sostenerli». Non accade spesso. Un’anomalia. Non l’unica.

 

Le donazioni del 2023 a Ecr

 

Neanche partorita davanti al notaio di Milano, B&K Agency srl è riuscita a emettere un bonifico di 18 mila euro per Ecr Party. Singolare. In realtà, B&K ha radici negli Stati Uniti, sempre con Julia Kril, che l’ha aperta tre anni fa. Nell’organigramma americano figurano anche Bertoletti e un ex assistente di Gianna Gancia, parlamentare europea leghista e moglie del ministro Roberto Calderoli. L’Autorità europea non ha risposto a L’Espresso sulla provenienza del denaro, anzi, subito dopo le domande ha depennato B&K dai finanziamenti sospetti. Ne resta aperto ancora uno. E riguarda Amundsen Travel, un’agenzia di viaggi con sede in Estonia amministrata da Lukas Schweiger, un operatore turistico islandese (lo scorso maggio, secondo il collettivo d’inchiesta Follow The Money, ha partecipato a un evento di Ecr a Reykjavik). In un triennio, Amundsen Travel ha elargito 40.800 euro a Ecr Party e New Direction. Con quali risorse? L’agenzia ha registrato 13.850 euro di ricavi nel 2021 e 4.500 nel 2022. L’ultimo bonifico di 13.500 euro rimane sotto osservazione dell’Autorità, che, però, non fornisce dettagli.

 

Non sorprende. L’Autorità è indipendente per definizione, ma è alimentata dagli stanziamenti del Parlamento: il vigilante che vive con i soldi del vigilato. Negli archivi è presente soltanto una sanzione per vicende burocratiche al gruppo Identità e Democrazia. Ecr è assai prudente sui casi di B&K Agency e Amundsen Travel: «L’Ecr effettua rigorosi controlli sui propri donatori, includendo verifiche formali e valutazioni della reputazione, con il risultato che molte richieste di donazione vengono respinte fin dal momento della manifestazione d’interesse. Quando ci sono riserve espresse dall’Autorità di controllo su un donatore, Ecr Party agisce prontamente, senza indugio, per restituire immediatamente qualsiasi somma ricevuta. Attendiamo il responso dell’Autorità sulla questione ancora sospesa».

 

A ogni modo, Ecr ha un’invidiabile capacità nel drenare donazioni “alte e basse”, multinazionali della telefonia come AT&T (100 mila euro dall’inizio della legislatura) o delle sigarette come British American Tobacco (18 mila euro nel 2019), Ares ricerca e sviluppo (15 mila), Psb ente di formazione (15 mila) e finanche associazioni sportive dilettantistiche e romanissime come Orizzonti blu (5.000). La coalizione Ecr ospita anche tre membri del Movimento Politico Cristiano Europeo: un olandese, un romeno e un croato. Questo partito è periodicamente supportato da Pro Life Campaign, organizzazione irlandese, molto radicale, che si oppone all’aborto, anche per circostanze di stupro e incesto, e ai diritti per le coppie omosessuali. Sono parenti. I più retrivi. Quelli che devi invitare al pranzo di Natale. O in campagna elettorale.