Secondo i sindacati degli agricoltori il nuovo sistema informatico non funziona. Secondo Agea, società del ministero di Lollobrigida, la colpa degli impiegati over 50 che non sanno stare al passo con la tecnologia

«Si chiede a Sua Santità di modificare la durata dell’anno MMXXIV aggiungendo, dopo il 31 dicembre, tre mesi supplementari, di 60 giorni ciascuno», recita un’immaginaria lettera inviata a Papa Francesco. A scriverla è il funzionario di un Caa, i centri che assistono gli agricoltori nella compilazione delle pratiche burocratiche. L’impiegato suggerisce di allungare il 2024 di 180 giorni, per permettere agli agricoltori di ricevere i finanziamenti di sostegno all’agricoltura entro l’anno. Suggerisce, il tecnico, di fare come ai tempi di Papa Gregorio XIII che nel 1582 aggiustò il calendario giuliano aggiungendo dieci giorni. La missiva serve a strappare una risata, per non piangere al cospetto di una serissima situazione, che sta mettendo in difficoltà gli agricoltori italiani, orfani di quella ricevuta che, annualmente, rilascia l’Agea entro metà maggio e serve a ottenere l’anticipo della Pac dalle banche. Liquidità utile a pagare le spese correnti: sementi, carburanti, collaboratori. La missiva al Papa è ovviamente un divertissement, lo è meno il rimpallo di responsabilità tra i vertici di Agea, ente che distribuisce i miliardi di finanziamenti pubblici all'agricoltura, e i piccoli sindacati degli agricoltori; mentre il grande sindacato della Coldiretti non fiata; men che meno il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. Il ministero gestito dal cognato di Giorgia Meloni ha il potere di vigilanza su Agea, e dovrebbe quindi tirare le orecchie ai vertici, se saltasse fuori che la colpa è in capo all’agenzia. Ma come potrebbe farlo se il capo di Agea è un fedelissimo di Lollobrigida? Lui è Fabio Vitale, già macchinista delle Ferrovie, ex dirigente dell’Inps in quota Uil, candidato alle Politiche del 2008 con l’Udc, folgorato su via della Scrofa (dove c’è il quartier generale meloniano a Roma). E comunque, alle molteplici lamentele e proteste di medi e piccoli sindacati agricoli, Agea ha già risposto che le lungaggini e i problemi sono provocati non certo da inefficienze tecniche, bensì dagli stessi funzionari dei centri di assistenza agli agricoltori. Arrivando addirittura a incolpare i troppi “anziani digitali” che lavorano nei polverosi Caa, parafrasi nostra del contenuto della lettera inviata ai centri di assistenza dal direttore dell'organismo di Coordinamento di Agea, Salvatore Carfi, che scrive: «Nel sistema degli operatori dei Caa vi è una media anagrafica di 54 anni e ciò non risponde a logiche sulla tenuta dell'introduzione di una rivoluzione tecnologica innovativa che i nostri agricoltori meritano per consentire una gestione sana e leale di pagamenti rapidi». Ovvero: A 54 anni si è troppo vecchi per l’innovazione.

 

Per capirci qualcosa, chiediamo informazioni al direttore di un Caa medio-grande del centro Italia, che fa 25mila pratiche l’anno. Chiede l’anonimato per timore di ritorsioni da parte del ministero e di Agea. A L’Espresso racconta: «Il ritardo non è dovuto ai Caa, ma al sistema informatico messo in campo da Agea a metà marzo, modificato più volte e avviato senza offrire adeguati corsi di formazione agli operatori dei Caa, che quindi si sono ritrovati a lavorare a tentativi. Come pensava Agea che i funzionari dei Caa riuscissero a chiudere tutte le pratiche entro il 15 maggio con un sistema vergine, complesso e con i tipici bug di una nuova piattaforma informatica?», domanda il direttore. Le difficoltà, secondo i Caa, risiederebbero nell’utilizzo dell’innovativa carta nazionale dei suoli, per superare i problemi del sistema catastale digitale.

 

L’iter di richiesta dei contributi agricoli funziona cosi: l’agricoltore si rivolge ai Caa per chiedere il finanziamento, l’operatore apre un fascicolo aziendale e chiede all’agricoltore di indicare i propri appezzamenti e relative coltivazioni. Ultimato il fascicolo, si predispone la domanda unica, che viene firmata dall’agricoltore e inviata all’Agenzia per le opportune verifiche, al termine delle quali (in autunno) vengono erogati i pagamenti. Con la copia della domanda unica in mano, l’agricoltore si reca in banca per chiedere l'anticipo: «Ma non potendo ultimare i fascicoli aziendali, per errori e incongruenze nel nuovo sistema di rilevamento degli appezzamenti agricoli, non è possibile effettuare la domanda unica e gli agricoltori non possono avere in mano la copia della domanda. Quindi l’agricoltore quest’anno non può chiedere alcun acconto». Di quante pratiche bloccate stiamo parlando? In base al monitoraggio Fascicoli Domande Unificate visionato da L’Espresso, a fine luglio il 38 per cento degli agricoltori non era ancora riuscito a presentare la domanda. Per questo il ministero ha accordato un’ulteriore proroga al 30 agosto, la terza nel giro di pochi mesi. Basterà? «Non è detto, nel mio centro di assistenza ho 180 segnalazioni aperte, per lo più relative a malfunzionamenti del nuovo sistema informatico. Ogni segnalazione deve essere risolta singolarmente, una ad una da Agea. Ce la faranno in venti giorni ad affrontare le migliaia di segnalazioni piovute da tutti i Caa?», è perplesso il direttore interpellato da L’Espresso. E pensare che lo scorso anno Agea, e quindi i Caa italiani, era stata l’agenzia europea più performante d’Europa. 

 

Quest’anno, invece, Angelo Politi, direttore di Confagricoltura Calabria, ha scritto ad Agea una dettagliatissima lettera con un elenco di criticità del sistema. Come lui, hanno fatto in molti. La risposta è stata una lettera al vetriolo del direttore di Agea, Vitale, che se l’è presa con i Caa, rei di «locali forme di resistenza» e di «preoccupanti fughe in avanti di stampo conservativo, che si sono tradotte in ritardi delle lavorazioni a danno degli agricoltori. E dichiarazioni sulla stampa false». Ma anche di «anteporre i propri interessi a quelli degli agricoltori». 

 

Insomma, pare che fra i Caa si annidino sabotatori di quell'«innovativo modello di eccellenza» apportato dal governo Meloni. Una ricostruzione un pizzico manichea, e un merito - quello di aver implementato il nuovo sistema informatico - un pochino immeritato. Infatti l’innovativa piattaforma è merito di una decennale gara d’appalto, avviata da Agea, nello specifico dal Consip, addirittura nel 2016: un bando da 550milioni, in quattro lotti, per l'affidamento dei servizi di sviluppo e gestione del Sistema Informativo Agricolo Nazionale, detto Sian. Dunque, dopo i tipici e tradizionali italici ricorsi al Tar, la gara si è chiusa a fine novembre 2022. La ciccia, economicamente parlando, sta nel secondo e terzo lotto. Quest'ultimo, che si occupa della realizzazione della nuova piattaforma, è stato affidato alla società pubblica Leonardo, anche se operativamente ci hanno lavorato Green Aus spa, Abaco, Hpe Italia ed E-Geos. Green Aus ha ereditato l’expertise dell'ex Auselda, società che lavora soprattutto per le amministrazioni pubbliche e, oltre al sistema informatico di Agea, ha gestito anche quello della Regione Lombardia, Aria. La Green Aus fa capo a Raffaele Boccardo, patron della Bv Tech, finito indagato nell'inchiesta della Procura di Bari che ha coinvolto l’assessore regionale Alfonso Pisicchio e il fratello, questi ultimi accusati di corruzione. Hp è la branch italiana della nota multinazionale dell'informatica, che ha il suo quartier generale europeo nei Paesi Bassi. E-Geos si occupa di foto rilevamenti, mentre Abaco è «da oltre 30 anni leader europeo nello sviluppo di piattaforme software per la gestione e il controllo delle risorse territoriali al servizio della Pubblica Amministrazione in Italia e in Europa», dice di sé l'azienda.

 

È Abaco ad avere il know how per la realizzazione di gran parte della piattaforma. Abaco, con sede a Mantova, è presieduta da Federico Vecchioni, ex presidente di Confagricoltura e oggi grande capo del gruppo Bf. Ricostruendo a ritroso la lunga catena di controllo, l’impresa è di proprietà di NextAgri, società di gestione del risparmio amministrata da Francesco Canzonieri, e in quota minore da Bf Agricola srl, società che si occupa di allevamento di carne bovina, e ramo della grande impresa Bf Holding. Quest’ultima società, come L’Espresso ha raccontato nell’inchiesta di copertina del 31 maggio 2024, è stata tenuta a battesimo da Ettore Prandini, da sei anni presidente di Coldiretti e da Vincenzo Gesmundo, da 11 anni segretario generale del più grande sindacato degli agricoltori. Gli stretti legami tra Bf e Coldiretti, i forti interessi e il complicato reticolo di società, sconsigliano Coldiretti dal criticare Abaco e la nuova piattaforma.

 

Copione simile per la società che gestisce i controlli e la relativa parte informatica, incastonata nel lotto 2, del valore di 102milioni di euro. Capofila dell’appalto è Agriconsulting, società storicamente legata al cavaliere Federico Grazioli, scomparso di recente, e pronta a entrare nell’orbita di Bf che, per 33,1 milioni di euro - finanziari dalla società pubblica Cdp, che gestisce il risparmio postale degli italiani - ha siglato un accordo preliminare per comprarsi la branch belga Agriconsulting Europe, mentre la holding italiana di Agriconsulting sarà acquistata da Diagram. Anche Diagram, come Abaco, è partecipata per lo più da NextAgri, ma una quota di minoranza fa capo a Bf Holding. Dunque, anche in questo caso, la sorellanza sconsiglia Coldiretti dal mettere becco nel caos sulla presentazione delle domande per l’ottenimento della Pac, lasciando a Confagricoltura e ai sindacati minori l’onere e l’onore di gestire il lancio degli stracci con Agea e i suoi potenti vertici.

 

 

Preciso che
La risposta di Fabio Vitale, direttore di Agea del 13 Agosto 2024

L'articolo sostiene che il 37% degli agricoltori non sarebbe riuscito a presentare la domanda di pagamento entro luglio 2024, a
causa di presunte difficoltà legate al nuovo sistema informativo di AGEA. Tale affermazione non è corretta. In realtà, al 31 luglio 2024, l'81% degli agricoltori aveva già completato le procedure di presentazione delle domande di accesso ai fondi comunitari, dimostrando l'efficienza del sistema implementato.
Il nuovo sistema informativo, che include innovazioni tecnologiche come la "Carta nazionale dei suoli" e l'utilizzo delle immagini satellitari del programma Sentinel-Copernicus, è stato progettato per migliorare significativamente la gestione delle domande e potenziare i controlli. Questi miglioramenti sono stati riconosciuti anche dalla Corte dei Conti (delibera n. 4 del 2024) e dalla Commissione Europea, che hanno evidenziato progressi operativi tangibili. Il nuovo sistema, supportato da tecnologie avanzate e riconosciuto da enti terzi, rappresenta infatti un passo significativo verso una gestione più efficace e trasparente. I dati di produttività mostrano che, nonostante eventuali rallentamenti fisiologici, gli operatori dei Centri di Assistenza Agricola (CAA) hanno mantenuto una
media di 3200 utenze giornaliere, con picchi di 500 utenze contemporanee, senza che si riscontrassero significative diminuzioni di performance.
Riconosciamo che alcune difficoltà operative sono emerse durante l'implementazione del nuovo sistema, principalmente dovute alla necessità di un'ulteriore formazione degli operatori dei CAA. AGEA ha già avviato iniziative specifiche per migliorare il supporto agli operatori, destinando circa 900 mila euro a tale scopo, dei quali purtroppo solo il 20% è stato finora utilizzato. Inoltre, per garantire un’assistenza ancora più tempestiva, AGEA ha istituito una "War Room" tramite i Centri Nazionali, un punto di confronto diretto volto a ottimizzare la risoluzione di eventuali criticità, con l'obiettivo di completare la presentazione delle domande entro il 30 agosto 2024.
Desideriamo infine rassicurare che, come da normativa comunitaria, gli agricoltori riceveranno gli anticipi della PAC-SIGC a partire dal 16 ottobre 2024 e i saldi dal 1° dicembre 2024, come già comunicato in precedenza. AGEA rimane a completa disposizione per ogni ulteriore chiarimento e per un confronto costruttivo, con l’obiettivo di continuare a migliorare il sistema a beneficio degli agricoltori e del settore agricolo italiano.