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9 luglio, 2025Il cambio d'atteggiamento sul leader del Cremlino, che "è sempre molto gentile" ma "sta uccidendo un sacco di persone". Il presidente Usa annuncia nuove sanzioni contro la Russia e l'invio di dieci batterie di missili Patriot, dopo lo stop alle forniture a Kiev degli scorsi giorni
Tutti gli osservatori internazionali concordavano sull’atteggiamento morbido e accomodante di Donald Trump nei confronti di Vladimir Putin. Ma le parole pronunciate ieri sera - 8 luglio - dal presidente degli Stati Uniti devono far riconsiderare il rapporto tra i due. Il leader del Cremlino “dice un sacco di stronzate, sta uccidendo un sacco di persone. È sempre molto gentile - ha aggiunto il tycoon - ma non significa nulla”. E ai giornalisti che, durante l’incontro con Benjamin Netanyahu alla Casa Bianca, gli chiedevano quali sarebbero state le prossime mosse contro Putin, Trump ha assicurato di stare “studiando molto attentamente” un disegno di legge del Senato che imporrà nuove sanzioni contro la Russia.
Il dietrofront di Trump
Ma il dietrofront del presidente degli Stati Uniti sul conflitto ucraino non finisce qui, perché ha anche promesso che invierà “altre armi. Dobbiamo farlo - ha spiegato - devono essere in grado di difendersi. Ora vengono colpiti molto duramente”. Un cambio di passo rispetto alle notizie degli ultimi giorni sullo stop alle forniture militari statunitensi a causa di una carenza di munizioni nei magazzini americani. Lo stop alle armi a Kiev, che facevano parte del pacchetto approvato da Joe Biden, era stato deciso dal capo del Pentagono Pete Hegseth nell'ambito di una revisione delle scorte dopo i raid sui siti nucleari iraniani. E, da quanto è emerso, agli Usa resterebbe a disposizione soltanto un quarto dei Patriot per tutti i loro piani militari.
Dieci Patriot per Kiev
Secondo Axios, Trump avrebbe promesso di consegnare immediatamente dieci intercettori a Zelensky. E, scrive sempre Axios, Washington starebbe facendo pressioni su Berlino affinché consegni all’Ucraina la propria batteria di missili Patriot. Nell’ultima telefonata dello scorso 4 luglio, Trump aveva spiegato a Zelensky come fosse all’oscuro della scelta - secondo il tycoon tutta del Pentagono e, nello specifico, del segretario alla Difesa Hegseth - di fermare gli aiuti militari.
La reazione di Mosca
Se Kiev tira un sospiro di sollievo, di tutt’altro segno è stata la reazione russa. Per Mosca, è una strategia “non in linea con i tentativi di promuovere una soluzione pacifica” e che, al contrario, "favorisce in tutti i modi la prosecuzione delle ostilità", ha sottolineato il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov. Che, però, non ha accusato Trump - ma ne ha anzi sottolineato i suoi “sforzi per avviare un negoziato diretto tra Russia e Ucraina” - ma ha imputato il riarmo ad una “linea scelta dagli europei”.
Attacchi nel Kursk e nel Donetsk
Intanto non si fermano le ostilità militari. Nella notte un attacco ucraino con droni ha causato tre morti nella città russa di Kursk. Lo ha riferito il governatore ad interim della regione, Aleksandr Khinshtein, sul suo canale Telegram. "Insieme a un compagno, si sono recati sulla spiaggia" lungo un fiume di Kursk dopo la segnalazione di un attacco con droni. "Il sergente maggiore ha iniziato a evacuare le persone e in quel momento si è verificata una seconda esplosione" ha scritto Khinshtein, che ha segnalato inoltre la presenza di 7 feriti. In totale, sono stati 86 i droni di Kiev lanciati sulle regioni russe. Nella regione ucraina del Donetsk, invece, tre persone sono state uccise e altre 11 sono rimaste ferite a seguito dei bombardamenti russi nelle ultime 24 ore. Lo ha reso noto il il governatore, Vadim Filashkin, come riporta l'Ukrainska Pravda, precisando inoltre che dal 24 febbraio del 2022, Mosca ha ucciso almeno 3.327 civili nella sola regione del Donetsk e rapito almeno 7.491 persone.
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