Innovazione
5 agosto, 2025La prima piattaforma per video brevi si chiamava Vine. Nata nel 2012 fu acquistata da Twitter l’anno dopo. Una rivoluzione video, di sei secondi, che scatenò un loop infinito e la creatività senza filtri
Ma che fine hanno fatto i video brevi di Vine? L’archivio sembrava fosse andato perduto e sul sito della prima piattaforma web dedicata agli short movie oggi si legge: “Cara community Vine, grazie per l’ispirazione, le risate e i loop. Vine vive ora in una versione archivio”, ma al link dell’archivio corrisponde una pagina d’errore. Questo era vero fino all’annuncio dato da Elon Musk, proprietario di X (ex Twitter), che pare aver rintracciato l’archivio smarrito. Vine potrebbe tornare.
L'archivio perduto
Da qualche parte, in qualche luogo dimenticato, ci sono migliaia di video che raccontano i primi anni della cultura social, dal 2012 al 2017, anno della chiusura ufficiale di Vine. L’entusiasmo con cui la GenX aveva accolto questa novità è pari a quello che è stato riservato all’annuncio di Elon Musk su X: i dati di Vine erano conservati nei server di Twitter e gli sviluppatori sarebbero al lavoro per ripristinarne l’accesso pubblico. Siamo tutti curiosi di rivedere, e magari ripubblicare, quei cimeli della cultura pop dei primi anni 2000.
Un mondo nuovo
Sarebbe uno splendido momento Amarcord. Perché se è vero che Vine ha anticipato la rivoluzione dei video brevi, è certo che il mondo dei social è profondamente cambiato nelle logiche e sulle piattaforme. Il vero obiettivo di Musk potrebbe non essere quello di far “risorgere” Vine ma proporne una nuova versione AI.
Grok Imagine
Ecco svelate le carte: il rilancio di Vine si porta dietro la novità di Grok Imagine, funzione di video making AI based, integrata nel chatbot Grok per gli utenti abbonati a X Premium+. E sentendo Musk, la formula suona come una dichiarazione di intenti: “AI Vine”, che dovrebbe funzionare più o meno così: l’utente descrive a parole un’idea – “un oca che va sullo skateboard e indossa un cappellino con visiera” – e l’AI restituisce un video realistico, montato con le musiche e coerente con la richiesta. Un gioco potente e capace di ridefinire i confini della creatività digitale.
Everything app
Ispirandosi ad alcune app cinesi, Elon Musk vorrebbe trasformare la piattaforma X in un’app all-in-one che faccia convergere social, messaggistica, pagamenti e contenuti. Compresa l'integrazione con i sistemi di pagamento in criptovaluta, su cui X sta investendo in modo crescente. Il rilancio di Vine potrebbe infatti includere una struttura di ricompense basata su crypto token, come già su altre piattaforme decentralizzate, alimentando una nuova economia creativa basata su video generati da AI e interazioni digitali “tokenizzate”.
Vine Legacy
In questo senso, l’eredità di Vine potrebbe sopravvivere non come piattaforma, ma come spirito, reinterpretato dalla tecnologia del presente: brevi video, ritmi incalzanti, contenuti che nascono e muoiono in pochi secondi ma restano nella memoria collettiva. E celata dietro questa operazione nostalgia, potremmo trovare una nuova strategia comunicativa “alla Musk”, che non è nuovo a manovre ad alto impatto mediatico, e rilanciare un marchio iconico come Vine nel momento in cui lancia una nuova funzione AI ha tutta l’aria di un colpo di marketing ben orchestrato.
E mentre i nostalgici di Vine attendono di poter rivedere i propri vecchi video, i meme dell’epoca pre-TikTok, e quei sei secondi di follia creativa che, in molti casi, hanno segnato l’inizio di carriere intere. la tecnologia e la nostalgia si fondono in un’unica narrazione, fatta per catturare attenzione e, chissà, anche per costruire una nuova piattaforma.
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