Innovazione
17 ottobre, 2025Trattiamo gli adulti da adulti. Così il Ceo di OpenAI annuncia su X la svolta di ChatGPT che, già da dicembre, potrà rispondere in maniera più “friendly” alle interazioni “sentimentali”
ChatGPT è nato da meno di tre anni, ma in una versione non matura, e con una serie di limitazioni. Lo racconta Sam Altman nel post social con cui ha annunciato al mondo la novità: ci saranno meno restrizioni nell’interazione fra l’AI e gli interlocutori adulti, interessati ad una conversazione più “hard”.
Una dichiarazione che segna un cambio di passo abbastanza inatteso, ma che è destinato a stravolgere il mondo dell’intelligenza artificiale conversazionale. Già da dicembre 2025, continua Altman nel suo post, ChatGPT introdurrà ufficialmente una modalità per adulti interessati a interazioni a contenuto erotico, “riservata esclusivamente a utenti maggiorenni verificati”.
Quello che inizialmente aveva frenato questa svolta, racconta l’ad, era la necessità di "prestare la dovuta attenzione alle questioni relative alla salute mentale”. Una dichiarazione che dovrebbe far riflettere sui rischi reali di questa novità che, di fatto, nasce da una riflessione che Altman spiega così: “Ci rendiamo conto che questo – le limitazioni - ha reso il servizio meno utile/piacevole per molti utenti che non avevano problemi di salute mentale, ma data la gravità della questione abbiamo voluto agire nel modo giusto”.
Quindi ora bisogna dare voce "all’Alfa" della situazione, e consentirgli di dare libero sfogo alla fantasia. Ma a quale costo? Nel suo messaggio, Altman prova a spiegare che "ora che abbiamo sviluppato nuovi strumenti per mitigare i rischi, possiamo allentare in sicurezza gran parte di queste restrizioni". Quali siano questi strumenti, lo scopriremo forse “solo vivendo”.
La nuova versione del chatbot, che troveremo sotto l’albero di Natale, consentirà agli utenti adulti di personalizzare in modo molto più libero il tono delle conversazioni, compresa la possibilità di attivare interazioni erotiche, ma solo su richiesta esplicita e dopo aver superato un sistema di verifica dell’età. Questo nuovo approccio si inserisce nella filosofia dichiarata da Altman: “trattare gli adulti come adulti”.
L’accesso ai contenuti erotici sarà vincolato a un sistema di age-gating, basato su un algoritmo di stima automatica dell’età e, in caso di dubbi, sulla verifica tramite documento d’identità. Questo meccanismo — i tipi di OpenAI ne sono certi — dovrebbe garantire che le nuove funzioni rimangano fuori dalla portata dei minorenni. Non ci sono però dettagli precisi sui limiti dei contenuti consentiti: saranno solo conversazioni testuali, inizialmente, ma non si esclude che in futuro possano essere sviluppate integrazioni con strumenti multimediali, come il generatore video Sora. Diverse testate americane di settore, già nei mesi scorsi, avevano intercettato i rumors e anticipato l’intenzione di OpenAI di creare un ambiente controllato in cui gli adulti potessero interagire con il chatbot anche su temi di natura erotica.
Questa “svolta hot” ha una portata che va oltre l’aspetto commerciale: segna un cambio di paradigma nel modo in cui l’intelligenza artificiale viene concepita, non più soltanto strumento educativo, produttivo o creativo, ma anche canale di interazione intima e personale. Un’evoluzione che avviene in un contesto in cui le relazioni tra esseri umani e AI stanno già cambiando rapidamente. Secondo un recente sondaggio del Centre for Democracy and Technology, un giovane statunitense su cinque ha già tentato di instaurare un rapporto sentimentale con un’intelligenza artificiale. È un dato che mostra quanto l’AI non sia più percepita solo come un assistente virtuale, ma anche come un possibile interlocutore emotivo.
Proprio per questo l’apertura annunciata da Altman ha sollevato interrogativi su più fronti: dalla tutela della privacy legata ai sistemi di verifica, ai possibili effetti psicologici che conversazioni intime con un chatbot potrebbero generare.
La decisione di sbloccare funzioni per adulti arriva in parallelo a un rafforzamento delle misure di protezione per gli utenti considerati vulnerabili, come la creazione di un Expert Council on Well-Being and AI. Pare si tratti di un gruppo di otto esperti che supporteranno l’azienda nell’analisi dell’impatto dell’intelligenza artificiale sulla salute mentale, con il compito di fornire linee guida per prevenire abusi e dipendenze e per sviluppare strategie di tutela per i minori e le persone fragili.
Altman ha sottolineato che le nuove funzioni non saranno attivate di default: sarà l’utente a decidere se e coe accedere a modalità più “libere”, comprese quelle erotiche. Non si tratta quindi di un’espansione indiscriminata, ma di una scelta consapevole destinata a una fascia specifica di pubblico.
Si apre ora un ovvio, ed ampio, dibattito di fronte alla possibilità di aprire un segmento di mercato, finora rimasto ai margini delle grandi piattaforme generaliste perché offerti da applicazioni specializzate e spesso a pagamento. OpenAI — con la sua base di centinaia di milioni di utenti — rappresenta un potenziale punto di svolta per l’intero settore. La possibilità di integrare chatbot AI con componenti erotiche potrebbe anche portare alla nascita di nuovi servizi sviluppati da terze parti, regolamentati all’interno dell’ecosistema di OpenAI, che non ha escluso l’utilizzo di applicazioni di questo tipo, purché “rispettino standard e normative condivise”.
Altman ha annunciato non solo un “cambio di uso dovuto ad una nuova funzione”, ma non si tratta solo di questo: il passaggio in atto ridefinisce i confini tra intelligenza artificiale e sfera personale. Una mossa pragmatica, capace di intercettare la realtà d’uso che si è già sviluppata spontaneamente negli ultimi anni, ma non mancano le voci critiche che temono un indebolimento delle tutele e un’accelerazione di fenomeni già complessi, come l’isolamento sociale e la dipendenza da tecnologie conversazionali.
Quel che è certo è che dicembre segnerà un momento cruciale nella storia di ChatGPT e, più in generale, nella relazione tra intelligenza artificiale e società. Altman e OpenAI si muovono su un crinale delicato, tra libertà d’uso e responsabilità etica, aprendo un capitolo che promette di far discutere a lungo.
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