Innovazione
7 ottobre, 2025La fabbrica intelligente che produrrà mini-satelliti è stata inaugurata il 7 ottobre a Roma. A meno di due anni dalla posa della prima pietra, la Space Smart Factory di Thales Alenia Space Italia diventa il nuovo cuore produttivo della filiera spaziale nazionale
Un progetto industriale che è un modello, come ha ricordato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel corso della visita di martedì 7 ottobre, che “dimostra la capacità del Paese di guardare al futuro con fiducia, puntando su conoscenza, tecnologia e sostenibilità”. La Space Smart Factory di Roma non è solo una fabbrica di satelliti, ma il simbolo di un’Italia che investe nel cielo per costruire, con intelligenza e coraggio, il proprio futuro sulla Terra. L’impianto, realizzato in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e finanziato per il 49% con fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e per il restante 51% da investitori privati, rappresenta la più grande fabbrica intelligente d’Europa dedicata alla costruzione di satelliti di nuova generazione.
Rete nazionale per la Space economy
Il progetto Space Factory 4.0 - di cui il sito romano è il tassello portante - nasce con l’obiettivo di creare una rete di poli produttivi interconnessi a copertura dell’intero territorio italiano. Il nuovo stabilimento di Roma si aggiunge alla rete che compone la Space Smart Factory e che comprende i centri di Argotec a Torino, CESI a Milano e SITAEL a Mola di Bari e Pisa, mentre per il 2026 è prevista l’apertura dell’ultima fabbrica, quella del Centro Italiano Ricerche Aerospaziali (Cira) a Capua, in Campania. Con un investimento complessivo che supera i 100 milioni di euro, il progetto punta a rivoluzionare la manifattura spaziale italiana mettendo in rete grandi gruppi industriali, università, centri di ricerca e Pmi, per accompagnare la crescita della New Space Economy.
Minisatelliti italiani
Oltre cento satelliti prodotti all’anno, con i suoi 21mila metri quadrati complessivi – di cui 5mila dedicati a camere pulite modulari e riconfigurabili – la Space Smart Factory ospiterà le linee di assemblaggio dei minisatelliti della costellazione Iride, dedicata all’osservazione della Terra, oltre ai satelliti Sicral per le comunicazioni militari e ai moduli della costellazione Galileo per la navigazione. Ma non è solo una fabbrica: è un digital hub interamente riconfigurabile, in grado di adattarsi alle esigenze produttive e di ricerca. Con l’integrazione di modellazione numerica, sistemi Digital Twin, realtà aumentata e virtuale, e l’impiego di robot e cobot ad alta precisione, lo stabilimento può gestire simultaneamente fasi di progettazione, assemblaggio, integrazione e test, simulando in tempo reale ogni scenario operativo.
Cantiere smart
La cerimonia inaugurale ha segnato il culmine di un percorso iniziato nel 2023, quando al Tecnopolo Tiburtino era stata annunciata la nascita della “fabbrica dei minisatelliti italiani”. Già allora il progetto si presentava come un modello pionieristico: un’infrastruttura digitale, sostenibile e federata con gli altri centri produttivi nazionali, capace di integrare automazione flessibile e innovazione continua. “L’Italia vola ancora più in alto – ha affermato oggi il ministro Adolfo Urso – Questa fabbrica è simbolo di collaborazione virtuosa tra pubblico e privato, a dimostrazione di come l’Italia sappia investire con visione nei settori chiave generando sviluppo, lavoro qualificato e rafforzando la sovranità tecnologica del Paese.”
Presente alla cerimonia anche Teodoro Valente, presidente dell’ASI, che ha sottolineato come “la Space Smart Factory rappresenta il completamento di anni di impegno e la conferma di una strategia che mette al centro la cooperazione tra ricerca, istituzioni e industria. Grazie a questa rete, l’Italia dispone ora di un’infrastruttura strategica per l’intera Space Economy.”
Filiera italiana
Entrata a pieno regime, la Space Smart Factory aprirà le sue porte anche alle Pmi della filiera nazionale, che potranno accedere alle infrastrutture, testare nuove tecnologie, sperimentare prototipi di satelliti e acquistare materiali avanzati, come le nuove celle solari. La quota di investimento pubblico sarà resa disponibile a beneficio dell’intero comparto, per sostenere la crescita del tessuto industriale e rafforzare la competitività del Paese nella nuova economia spaziale.
Laboratorio di futuro
Con la Space Smart Factory, l’Italia compie un salto di generazione nell’industria dello spazio: un’infrastruttura che unisce sostenibilità, innovazione e visione strategica. Non solo un luogo di produzione, ma un laboratorio di futuro, dove la tecnologia incontra la formazione e dove i minisatelliti che osserveranno la Terra prenderanno forma per la prima volta sotto il segno del Made in Italy.
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