Innovazione
23 dicembre, 2025Cambiamento strategico in casa Google. Quel "+" che ha sostituito l’icona della lente di ingradimento racconta di una grande svolta narrativa. L’AI entra di prepotenza nel mondo del search engine. Sarà un vantaggio?
L’efficacia della semplicità. Per anni questa formula “sottesa” all’homepage di “BigG” è stata una sorta di “marchio di fabbrica”: pochi elementi immutati, declinati sulla base dei trend o delle celebrazioni del momento. Per questo fa tanto discutere un elemento nuovo, che sembra messo lì per restare: sulla barra di ricerca è apparso un nuovo pulsante con il simbolo “+”, una modifica apparentemente minimale che però racconta molto della direzione intrapresa da Google Search.
Il valore del più
Prima fu l’icona della lente di ingrandimento. Ora sostituita dal “+” che potrebbe non essere un semplice ritocco grafico: cliccando sul pulsante, posizionato all’estrema sinistra della barra di ricerca, si apre un menu che consente di caricare direttamente immagini o file, anche jpg o Pdf. La ricerca non parte più soltanto da parole chiave digitate, ma può basarsi su contenuti complessi forniti dall’utente.
Ricerca integrata
Quello che era stato il grande punto di distanza fra l’approccio al web in chiave “AI” – che fornisce una sintesi delle fonti, già pronta all’uso – e quella svolta sui motori di ricerca – che invece è frammentata e fornisce tanti punti di vista in base alla loro indicizzazione – si smorza ora che la ricerca non si limita più a un elenco di link. Il caricamento di immagini e documenti attiva un search in chiave ‘AI Mode’. Una sorta di incoraggiamento verso richieste più articolate che combinino testo, immagini e file, lasciando all’AI il compito di analizzare i materiali, spiegarli o metterli in relazione con altre informazioni disponibili online.
In pratica
Per fare un esempio pratico di quelle che potrebbero essere le implicazioni di questo nuovo approccio alla ricerca: caricando le istruzioni di un kit di modellismo in formato Pdf è possibile chiedere dove acquistare un componente specifico citato nel documento.
Oppure partendo alla foto di una chitarra si potrebbe domandare quali pickup monta quel preciso modello. La ricerca diventa così uno strumento operativo: l’utente collabora con l’intelligenza artificiale per risolvere un problema concreto, andando ben oltre la semplice consultazione di informazioni.
Niente di nuovo?
Qualcuno avrà notato che queste funzioni erano già presenti nelle versioni recenti – l’uso di Google lens, ad esempio – del search engine, ma ora sono più immediate e visibili: l’accesso è integrato direttamente nella barra principale. Dopo il caricamento di un file o di una foto, nella casella di ricerca compare l’icona del contenuto caricato accompagnata dall’invito a “chiedere qualsiasi cosa”, trasformando di fatto la ricerca in un dialogo simile a quello di un chatbot.
Ecosistema
Diventa questa la parola chiave del nuovo modello di ricerca: l’introduzione del pulsante “+” rappresenta un ulteriore tassello nella trasformazione di Google Search in una piattaforma interattiva e multimodale, in cui testo, immagini e documenti vengono interpretati dall’intelligenza artificiale che entra a far parte del processo di ricerca. L’obiettivo dichiarato è rendere sempre più semplice “chiedere qualsiasi cosa, in qualsiasi modo”, portando l’AI direttamente al centro di uno degli strumenti digitali più utilizzati al mondo.
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