Continua l’odissea spaziale dei due astronauti Nasa bloccati sulla Stazione spaziale internazionale (Iss) da nove mesi. La Comandante Suni Williams e il Capitano Butch Wilmore erano partiti lo scorso giugno a bordo di una capsula Starliner della Boeing, nell’ambito della missione di test per la certificazione del veicolo che avrebbe dovuto riportarli sulla Terra otto giorni dopo. Ma la capsula non è risultata sicura per trasportare gli astronauti al rientro e, in attesa di una soluzione alternativa, sono passati circa 250 giorni.
Fermi tutti, c’è SpaceX
La Nasa si è affidata a quel punto a SpaceX, che avrebbe dovuto lanciare la missione Crew-10 per prelevare Wilmore e Williams e sostituire l’equipaggio a bordo della Iss. Sembrava fosse tutto pronto ma, con l’equipaggio già a bordo della capsula e a meno di un’ora dal decollo, il lancio del 13 marzo è stato improvvisamente annullato. “Stiamo procedendo con grande cautela", ha dichiarato Elon Musk, l'ad della compagnia aerospaziale, in un’intervista a Fox News. "Non vogliamo sembrare presuntuosi. Abbiamo riportato altri astronauti a Terra dalla Iss con successo e continueremo a farlo”. A dirla tutta, la missione di recupero era stata fissata per il 26 marzo, ma il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e Elon Musk avevano chiesto di anticipare il rientro degli astronauti, accelerando i tempi di lancio di SpaceX. La Nasa annuncia ora che Crew-10 verrà riprogrammata nei prossimi giorni. “C’è stato un problema con il sistema idraulico a Terra, ma il razzo e la navicella non presentano guasti”, hanno dichiarato e detta così si può pensare che il problema possa essere risolto in tempi brevi. Oltre a Wilmore e Williams, la missione di recupero riporterà a Terra altri due membri dell’equipaggio Iss: Nick Hague, astronauta della Nasa, e Aleksandr Gorbunov, cosmonauta russo.
E Boeing?
Questa vicenda mette di fatto un grande punto interrogativo sul programma spaziale Starliner della Boeing – concepito per rappresentare un’alternativa al monopolio dei voli abitati SpaceX - ma la capsula che Butch Wilmore e Suni Williams avrebbero dovuto testare ha evidenziato criticità tali che la Nasa ha attivato altri canali per il rientro degli astronauti. Boeing ha annunciato di essere al lavoro per risolvere i problemi della Starliner, ma restano i dubbi sulla credibilità del programma: l’incapacità di completare una missione con equipaggio senza inconvenienti mette in discussione il futuro della capsula, considerando il successo consolidato della Crew Dragon di SpaceX.
Vita da Naufraghi Spaziali
Wilmore e Williams hanno approfittato di questa “imprevista gita spaziale” di 250 giorni per lavorare sull’Iss alle attività scientifiche e di manutenzione della stazione orbitale. I pochi viveri e approvvigionamenti di cui erano dotati, considerando gli otto giorni di permanenza, non sono stati un problema per loro che non si sono mai considerati abbandonati o bloccati, come dichiarato in alcune interviste televisive, ma piuttosto parte di un programma complesso che è quello della cooperazione spaziale internazionale. Restiamo tutti in attesa del lieto fine di questa favola spaziale, che racconta di alterne vicende tecnologiche e della straordinaria adattabilità dell’essere umano.