Innovazione
19 marzo, 2025

Lieto fine per l'odissea spaziale di Williams e Wilmore: rientrati, dopo 9 mesi nello spazio, i due astronauti della Nasa

La procedura prevede che tutti gli astronauti vengano ora sottoposti a controlli sanitari presso il Johnson Space Center, a Houston

Alle 22.57 (ora italiana) la capsula Dragon Freedom di SpaceX ha riportato a Terra Suni Williams e Butch Wilmore. Dopo nove mesi di permanenza forzata nella Stazione spaziale internazionale (Iss), i due astronauti della Nasa sono tornati a casa. Una favola - o incubo - spaziale: la partenza a giugno 2024 per una missione test, il rientro previsto dopo appena una settimana, il problema con la navicella che ha fatto saltare il viaggio di ritorno.

Gli occhi puntati sul mare

L'ammaraggio della Capsula Dragon Freedom di SpaceX è avvenuto nel Golfo del Messico alle 17:57 del 18 marzo 2025, dopo 17 ore di volo di rientro, utili a coprire i 450 km circa che separano l’Iss dal nostro Pianeta. A bordo, gli astronauti della Nasa Nick Hague, il cosmonauta russo Aleksandr Gorbunov e i due “special guest” Suni Williams, Butch Wilmore, i naufraghi spaziali. Il comandante Hague ha detto di aver viaggiato in una “capsula piena di sorrisi, da un orecchio all’altro”. La procedura prevede che tutti gli astronauti vengano ora sottoposti a una serie di controlli sanitari presso il Johnson Space Center della Nasa a Houston.

Non tutti i mali vengon per nuocere

In totale sono 286 i giorni che Wilmore e Williams hanno trascorso nello Spazio, orbitando attorno alla Terra ben 4.576 volte, compiendo un ideale percorso di 195 milioni di Km prima dell’ammaraggio che li ha riportati a Terra. Carpe diem. Se lo sarà detto Suni Williams che ha utilizzato il tempo trascorso a bordo della Iss per condurre esperimenti e per “fluttuare nello Spazio”: con 62 ore e 6 minuti totali su nove passeggiate spaziali, Williams è diventata l’astronauta donna dei record, segnando il maggior tempo impegnato in attività extraveicolari, come raccogliere campioni dalla superficie esterna per analisi e installare patch su telescopi a raggi X danneggiati. E già che c’era, Williams ha anche assunto il comando della stazione spaziale, tre mesi dopo il suo arrivo, ruolo che ha mantenuto fino all’inizio di marzo. Williams e Wilmore non erano alla prima esperienza in ISS e durante questa nuova, lunga permanenza, hanno partecipato a numerose attività scientifiche e di manutenzione.

Missione ed esperimenti

Le missioni spaziali sono particolarmente importanti per gli esperimenti scientifici e tecnologici condotti in condizioni di micro-gravità. Nei nove mesi di missione, Williams e Wilmore hanno svolto più di 150 esperimenti e demo tecnologiche, per un totale di circa 900 ore di ricerca, analizzando i dati di crescita di alcune piante, studiando le cellule staminali per l’utilizzo nel trattamento di malattie del sangue, disturbi autoimmuni e cancro. Sono stati inoltre testati sistemi di illuminazione per aiutare gli astronauti a mantenere i ritmi circadiani, e sono stati prelevati campioni dalla superficie esterna della stazione per studiare la sopravvivenza dei microrganismi nello Spazio.

Polemiche e politica

L’avvicendamento alla presidenza degli Stati Uniti ha avuto conseguenze anche sulla vicenda Wilmore e Williams. Il neo presidente Trupm ha accusato il predecessore Biden di aver “abbandonato” i due astronauti al loro “destino spaziale”. Deciso ad intestarsi il reimpatrio dei naufraghi delle stelle, a fine gennaio Donald Trump ha chiesto al sodale Elon Musk - fondatore di SpaceX - di accelerare il rientro degli astronauti. Il programma spaziale di rientro era già avviato, ovviamente, ma la capsula SpaceX adibita a questa missione non era ancora pronta. Per esaudire il desiderio di Trump,  SpaceX ha riutilizzato una capsula di una precedente missione, accelerando il  rientro di alcune settimane. 
Wilmore e Williams, dal canto loro, hanno dichiarato di non essersi mai sentiti “abbandonati” e di sostenere in pieno le decisioni Nasa che li riguardavano. Stiamo parlando di due ex capitani della Marina militare americana, ed infatti hanno paragonato l’inattesa esperienza spaziale ad un dispiegamento militare di lunga durata.

Il futuro del programma Nasa Commercial Crew: verso la Luna e Marte

Il successo della missione Crew-9 rappresenta un passo significativo nel programma Commercial Crew della Nasa, che punta a fornire trasporti sicuri, affidabili ed economici da e verso la stazione spaziale e l'orbita terrestre bassa, preparando la strada per l'esplorazione umana della Luna e di Marte. Il rientro dell'equipaggio della missione Crew-9 segna la conclusione di un capitolo ricco di sfide e successi nell'esplorazione spaziale.

 

Foto in anteprima: Nasa

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